Controlli fiscali durante il congedo straordinario: ci sono orari di reperibilità?

Il congedo straordinario serve al dipendente per assistere il familiare con disabilità grave. Il datore di lavoro può disporre visite fiscali?

Per assentarsi dal posto di lavoro senza rischiare conseguenze gravi, il lavoratore caregiver può richiedere il congedo straordinario per un periodo massimo di due anni. Quali sono gli obblighi durante l’assenza?

Controlli durante il congedo straordinario
I doveri del lavoratore in congedo straordinario (Informazioneoggi.it)

Tra i benefici per i caregiver troviamo il congedo straordinario. Si tratta di una misura volta ad aiutare il lavoratore che si prende cura di un familiare con disabilità grave. Permette di assentarsi dal posto di lavoro continuando a ricevere la retribuzione ma solo rispettando alcune condizioni. C’è un ordine di priorità da rispettare nonché il requisito della convivenza con il disabile.

Tale beneficio si rivolge esclusivamente ai caregiver. Una lettrice chiede “Vorrei porre una domanda per quanto riguarda il congedo straordinario della Legge 104. Come possono avvenire i controlli? Ci sono degli orari da rispettare in caso di visita fiscale?“. Una domanda giusta essendo il congedo concesso esclusivamente per prendersi cura del familiare con handicap.

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Il lavoratore in congedo può aspettarsi visite di controllo?

La risposta è negativa. Le visite fiscali mediche sono previste solamente quando è comunicata una malattia da parte del lavoratore. Il congedo si richiede non per un disagio personale, come detto, ma per quello di un familiare con disabilità grave. Le situazioni, dunque, sono differenti e comportano obblighi diversi. Il dipendente in malattia deve rispettare le fasce orarie di reperibilità (ricordiamo che sono state equiparate tra lavoratori del settore privato e pubblico) mentre quello in congedo può uscire di casa quando vuole.

Ciò non toglie che la maggior parte della giornata dovrà essere impiegata per l’assistenza al disabile. I fini personali non sono ammessi. Pur non essendoci visite fiscali, dunque, il datore di lavoro può effettuare altri tipi di controlli. Nello specifico potrà verificare se il dipendente rispetta o meno le regole che disciplinano il congedo straordinario. Le verifiche potranno vertere sullo stato di disabilità grave accertato realmente dalla Commissione medica dell’ASL incaricata nonché sui verbali redatti e sull’eventuale rinnovo del riconoscimento della disabilità.

Se il congedo dovesse risultare essere speso in modo illecito il datore di lavoro potrebbe licenziare il lavoratore per giusta causa senza alcun preavviso e l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale potrebbe avviare un procedimento penale per la percezione indebita di benefici economici erogati dall’ente. La pena comporta la reclusione da sei mesi a tre anni. In più con un importo indebitamente percepito di 3.999,96 euro (o superiore) si dovrà corrispondere una sanzione fino a 25.822 euro.

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