Offerte bollette luce e gas: attenzione ai rischi, come funziona la truffa del “sì”

Come funziona e cosa c’è da sapere sulla truffa del “sì”, una pratica pericolosa legata ad offerte luce e gas, i dettagli

Desta attenzione la tematica legata alle bollette di luce e gas, un aspetto sempre importante e ancor più centrale visto il periodo che si sta affrontando in relazione al passaggio al mercato libero dell’energia. Un aspetto innovativo che porta gli utenti a dover scegliere fra le diverse proposte presenti sul mercato, ma che potrebbe anche aumentare il rischio di finire in eventuali trappole. A tal riguardo, va approfondita una delle truffe più diffuse, quella del “sì”.

Truffa del "sì": cos'è e come funziona
Attenzione alla truffa del “sì” riguardo le offerte luce e gas: di che si tratta – informazioneoggii.it

Andando però per gradi, dal 10.01.24 e dall’aprile dell’anno in corso, rispettivamente per quanto riguarda gas e corrente elettrica, il consumatore dovrà lasciare il mercato tutelato, che prevede tariffe stabilite dall’Arera. Col passaggio al mercato libero, saranno i fornitori a decidere i prezzi, secondo la regola della domanda e dell’offerta. Se ciò da un lato, come spiega Investireoggi.it, può portare ad una maggior libertà di scelta del consumatore, dall’altro porta ad una più alta responsabilità dello stesso nel confronto fra le varie proposte e nella valutazione della convenienza delle offerte.

Chi non avrà sottoscritto un nuovo contratto col fornitore, nel caso del gas passerà in via automatica all’offerta “PLACET in deroga”; rispetto alla corrente elettrica, vi sarà l’assegnazione dell’utenza all’operatore vincitore dell’asta territoriale col prezzo minore. Occorre però anche prestare attenzione ad un potenziale rischio, quello cioè legato al possibile aumento delle truffe ad opera di malintenzionati, situazioni in cui le vittime potrebbero finir vittime in raggiri.

Truffa del “sì”, offerte luce e gas: cos’è e come difendersi

La ricerca dell’offerta migliore potrebbe dunque, parallelamente, anche portare ad aumentare il rischio di finir vittima delle truffe, da parte di alcuni malintenzionati nei confronti di utenti magari confusi o con poco conoscenza. In tal senso, una della pratiche dalla maggior diffusione è la truffa del “sì”, che come spiega Investireoggi.it, si lega alla registrazione del consenso verbale, da parte del consumatore verso una proposta commerciale, pur senza che questi abbia compreso o accettato l’offerta.

Si potrebbe dunque correre il rischio di ricevere telefonate in cui, chi è dall’altra parte del telefono, induce il consumatore a rispondere “sì” a quesiti generici o fuorvianti. Ad esempio con la domanda inerente la titolarità della fornitura, se si intende risparmiare in bolletta, ricevere info sulle offerte e così via. Si legge che, in tal modo, verrebbe registrato l’assenso del consumatore, magari ignaro o in disaccordo, ed impiegato quale prova del consenso per operare un cambio di fornitore.

Al riguardo, vi sono alcune precauzioni da poter prendere. In primo luogo, se ci si accorgesse di essere in un caso come questo, rispondere di non essere interessato e riagganciare. Occorre poi sempre informarsi ed aggiornarsi in merito alle proprie bollette e condizioni del contratto, così da confrontare le offerte e notare eventuali anomalie. Rest Al momento della telefonata usare attenzione e cautela, e nel caso cui vi fossero proposte offerte o richiesta di dati personali, bisogna sempre controllare l’identità e l’affidabilità di chi chiama.

Dinanzi a quesiti generici o ambigui, evitare di pronunciare “Si”, e chiedere di specificare la ragione della telefonata e di avere info specifiche e trasparenti in relazione all’offerta. Bisogna poi non comunicare mai dati personali, bancari o legati alla fornitura, in particolare il POD o PDR, così come non dare mai copie dei documenti e delle bollette. Una registrazione o la trascrizione della conversazione, potrebbe poi rappresentare una prova in caso di reclami o contestazioni. E ancora, è possibile esercitare il diritto di recesso entro quattordici giorni dal contratto telefonico concluso, qualora si dovesse ritener di esser stati vittime di truffe o per mancata soddisfazione dell’offerta.

Infine, è importante segnalare sempre eventuali casi di truffa o comportamenti ritenuti non corretti alle autorità competenti, come l’Arera. Questi, alcuni dettagli sul tema, che è bene però approfondire presso esperti del campo, come le associazioni di consumatori, così da chiarire eventuali dubbi e, in generale, saperne di più.

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