Conguaglio IMU 2023 da pagare entro febbraio: chi dovrà pagarlo e perchè, le ultime novità non piacciono ai contribuenti

Conguaglio IMU 2023. Le novità dalla legge di Bilancio che consentirà ai Comuni di incassare quanto corrispondente alle nuove aliquote.

Tra le tasse più note vi è l’IMU, ovvero la sigla dell’Imposta Municipale Propria, che si versa a livello comunale sul possesso dei beni immobiliari. In particolare grava su coloro che sono in possesso di fabbricati differenti dall’abitazione principale (ovvero il luogo della residenza anagrafica e dimora fisica), di abitazioni principali signorili o di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9), di terreni agricoli o di aree fabbricabili.

Conguaglio IMU
Conguaglio IMU, attenzione alla scadenza del 29 febbraio (Informazione Oggi)

Ebbene, in materia di obblighi fiscali IMU, si parla in questo periodo di conguaglio IMU ma non tutti sanno chi lo dovrà pagarlo entro il 29 febbraio. Di seguito faremo chiarezza a riguardo, tenuto conto di quanto previsto dall’ultima manovra 2024. I dettagli.

Conguaglio IMU: gli aggiornamenti normativi e le indicazioni per i contribuenti

Di fatto si tratta del conguaglio IMU del saldo 2023 e, in proposito, la legge ha disciplinato con norme ad hoc. Vi si trovano prescrizioni in tema di tempestività delle delibere regolamentari, di approvazione delle aliquote aggiornate e delle tariffe riguardanti alcuni tributi comunali, tra cui appunto l’IMU. In particolare spiccano le regole sulla disciplina applicabile in ipotesi di differenza (positiva o negativa) fra l’IMU pagata e quella effettivamente dovuta.

La legge, con riferimento al solo 2023, indica che saranno considerate tempestive le delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote e delle tariffe concernenti i tributi comunali differenti dall’imposta di soggiorno, dall’addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) – come ad es. l’IMU – a patto che:

  • siano state caricate nel portale web del federalismo fiscale entro il 30 novembre scorso
  • pubblicate, ai fini dell’ottenimento dell’efficacia, entro il 15 gennaio 2024.

In particolare, l’eventuale differenza positiva tra l’IMU, quantificata sulla scorta degli atti pubblicati ai sensi della legge (entro il 15 gennaio 2024), e quella pagata deve essere saldata – senza applicazione di sanzioni e interessi – entro il 29 febbraio prossimo. Qualora invece vi sia una differenza negativa, il rimborso è dovuto in base alle regole ordinarie.

Pertanto, entro il 15 gennaio 2024 il contribuente potrà liberamente consultare sul sito del MEF le delibere pubblicate, con le nuove aliquote, che serviranno ad individuare l’ammontare del conguaglio per l’IMU 2023. Esso sarà dovuto, come dicevamo, entro la scadenza del 29 febbraio prossimo.

Ulteriori chiarimenti

Di solito per il versamento IMU vi sono due scadenze, una fissata solitamente al 16 giugno, a titolo di acconto, e l’altra programmata il 16 dicembre di ogni anno – come saldo.

La data del 29 febbraio, relativa al conguaglio IMU, non riguarderà tutti i contribuenti ma più di duecento comuni in cui, a causa del mancato rispetto delle scadenze per la pubblicazione delle delibere con le aliquote aggiornate, il saldo si era quantificato sulla scorta dei valori già utilizzati nel 2023. Pertanto il conguaglio aggiuntivo si verifica proprio per il rischio per molte amministrazioni, in vista del saldo del 18 dicembre, che ci potesse essere un ammanco di cassa. In ipotesi di aumento delle aliquote, gli enti avrebbero rischiato di incassare di meno dall’IMU 2023.

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