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Pensioni

Via ai pagamenti delle pensioni con gli aumenti 2024: i nuovi importi

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Dal 3 gennaio scattano i pagamenti delle pensioni 2024 con gli aumenti legati alla rivalutazione. Scopriamo tutte le novità.

I pensionati hanno iniziato a ricevere gli assegni pensionistici scoprendo la sorpresa loro dedicata. Gli importi saranno più alti rispetto al 2023 per merito della rivalutazione legata all’inflazione.

Date e importi delle pensioni a gennaio 2024 (Informazioneoggi.it)

A gennaio i pagamenti delle pensioni non scattano il secondo giorno bancabile del mese bensì il terzo giorno dato che il 1° è festa e l’INPS deve fare diversi ricalcoli per la rivalutazione degli assegni. Uno slittamento che non dispiacerà ai cittadini quando noteranno che l’importo della pensione sarà più alto. Naturalmente tanti pensionati hanno già svelato la sorpresa andando a controllare il cedolino che l’ente della previdenza sociale pubblica nell’Area MyINPS a cui si accede con le credenziali digitali.

Ora potranno vedere i soldi accreditati sul conto in banca oppure sul conto corrente postale, sul Libretto Postale o sulla Carta PostePay Evolution. Solamente i pensionati che ritirano in contanti la pensione presso un Ufficio Postale potrebbero dover attendere qualche giorno in più. Continua ad essere vigente, infatti, la turnazione per iniziale del cognome. Dalla A alla C il giorno 3 gennaio, dalla D alla K il giorno 4 gennaio, dalla L alla P il 5 gennaio e dalla Q alla Z l’8 gennaio.

Aumenti delle pensioni 2024 con la rivalutazione

L’indice di perequazione applicato nel 2024 è del 5,4%. Significa che gli assegni avranno un importo più alto in linea con l’inflazione registrata nel corso del 2023. Il 5,4% si applica al 100%, però, solamente per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo. L’incremento risulta essere di 95,84 euro.

La percentuale scende all’85% per i redditi tra le quattro e cinque volte il trattamento minimo con un incremento di 90,94 euro considerando una pensione di 2.500 euro. Per i redditi tra cinque e sei volte il minimo, invece, la rivalutazione sarà al 53% con un aumento di 73,07 euro per una pensione di 3 mila euro mentre tra sei e otto volte il minimo l’aumento sarà di 77,87 euro con una rivalutazione al 47% su 4 mila euro di pensione.

Infine. tra otto e dieci volte il minimo la rivalutazione è applicata al 37% mentre sopra le dieci volte al 22%. Secondo questa ripartizione, dunque, l’indice di perequazione sarà

  • del 5,4% fino a 2.272 euro,
  • del 4,6% fino a 2.840 euro,
  • del 2,9% fino a 3.308 euro,
  • del 2,5% fino a 4.544 euro,
  • del 2,00% fino a 5.679 euro,
  • dell’1,2% fino a 5.680 euro.

Le somme indicate sono il trattamento massimo lordo. Da sapere, infine, che gli aumenti saranno applicati dall’INPS in modo progressivo. A gennaio, dunque, noteranno gli incrementi i pensionati con pensioni fino a quattro volte il minimo.

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