Pensione Casalinghe: il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate per il corretto versamento dei contributi

L’Agenzia delle Entrate ha annullato due causali per l’accredito dei contributi nel Fondo Casalinghe. Scopriamo quali sono.

Coloro che si dedicano, senza ricevere alcuna retribuzione, alla cura della casa e della famiglia possono ricevere un’apposita pensione.

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I casalinghi e le casalinghe possono iscriversi ad un apposito Fondo INPS – InformazioneOggi.it

È, infatti, stato istituito dall’INPS il cd. Fondo Casalinghe e Casalinghi, dedicato alla previdenza dei soggetti che svolgono lavori di cura in ambito familiare in maniera gratuita.

Per iscriversi bisogna presentare domanda tramite il portale web dell’INPS. In alternativa, è possibile richiedere la consulenza di un Patronato o telefonare il Contact Center dell’Ente di previdenza, ai numeri 803.164 (da rete fissa) e 06.164.164 (da rete mobile).

Relativamente alla pensione casalinghe, l’Agenzia delle Entrate ha introdotto importanti modifiche.

L’Ente ha annullato due causali contributo. Nel dettaglio, nella risoluzione n. 54/E del 22 settembre 2023, viene specificato che, su sollecito dell’INPS, si è provveduto all’eliminazione di due identificativi del modello di pagamento unificato F24.

In particolare, il provvedimento si riferisce alle due causali:

  • PCAS“, usata per i “Versamenti al fondo pensioni casalinghe“;
  • PSCO“, utilizzata per i “Versamenti al fondo pensioni casalinghe – aziende convenzionate“.

Fondo Casalinghe e Casalinghi: chi può beneficiarne?

Possono aderire al Fondo coloro che hanno un’età compresa tra i 16 e i 65 anni.

Oltre al requisito anagrafico, è necessario che ricorrano anche le seguenti condizioni:

  • i casalinghi e le casalinghe non devono svolgere nessun tipo di attività lavorativa dipendente oppure autonoma, per la quale è richiesto l’obbligo di iscrizione presso un diverso Ente o una diversa Cassa previdenziale. Tale regola, tuttavia, conosce un’eccezione nel caso di svolgimento di lavoro part-time (anche con carattere di continuità) che comporta una riduzione del periodo assicurativo ai fini della maturazione del diritto alla pensione. I lavoratori a tempo parziale, dunque, possono iscriversi al Fondo;
  • gli interessati non devono essere percettori di pensione diretta. Possono iscriversi al Fondo Casalinghe e Casalinghi i soli titolari di pensione ai superstiti.

Dopo che l’INPS ha approvato la richiesta di iscrizione, si può cominciare con i pagamenti, che non devono essere inferiori a 25,82 euro al mese. Per raggiungere un anno di contribuzione, quindi, c’è bisogno di 309,84 euro. Ovviamente, più elevata sarà la somma dei contributi, più ricca sarà la pensione.

Nel caso in cui l’importo dovesse essere inferiore, non viene attribuito alcun contributo mensile per la pensione, ma la somma versata entrerà comunque a far parte del montante contributivo.

I pagamenti, inoltre, possono essere effettuati in qualsiasi momento dell’anno.

La peculiarità del Fondo è la libera adesione, che spetta all’autonomia dell’interessato, e l’indipendenza nella scelta della quantità di contributi da versare.

Poiché si tratta di un Fondo facoltativo, i contributi pagati dai casalinghi e dalle casalinghe vengono accreditati su un conto diverso dall’Assicurazione Generale Obbligatoria o dai Fondi di Previdenza Obbligatori privati (come quelli destinati ai lavoratori autonomi).

Essendo i contributi attribuiti ad un Fondo con natura differente, non possono essere addizionati a quelli versati in altre forme pensionistiche obbligatorie, per raggiungere un assegno pensionistico più elevato oppure per maturare in anticipo i requisiti per la pensione.

Quali pensioni possono essere riconosciute?

Ricordiamo, infine, che il Fondo Casalinghe e Casalinghi riconosce agli iscritti soltanto due tipologie di pensione, ossia quella di vecchiaia e quella di inabilità prestazioni.

Per la pensione di vecchiaia occorrono almeno 5 anni di contributi e 57 anni di età. Se, però, l’importo della prestazione non raggiunge almeno quello dell’Assegno sociale incrementato del 20% (ossia 552 euro al mese), la prestazione può essere erogata solo a 65 anni.

Per la pensione di inabilità, invece, servono almeno 5 anni di contributi e il riconoscimento dell’assoluta e permanente incapacità allo svolgimento di ogni attività lavorativa. Non è, però, richiesto un requisito anagrafico.

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