Chikungunya trasmessa dalle zanzare: scatta la disinfestazione in Italia e le persone devono stare chiuse in casa

La Chikungunya continua a mietere “vittime” e nei giorni scorsi è stato identificato un altro caso in Italia. 

A Sansepolcro, in provincia di Arezzo, per via di un caso di questa malattia trasmessa dalle zanzare si è resa necessaria un’ampia disinfestazione. Recentemente alcune malattie che si ritenevano rare alle nostre latitudini si stanno diffondendo sempre di più, e le Autorità stanno monitorando attentamente la situazione.

disinfestazione in provincia di arezzo
In una cittadina in provincia di Arezzo si procede a disinfestazione massiccia – InformazioneOggi.it

La Chikungunya è una malattia virale trasmessa dalle zanzare anche dalle “zanzare tigre” e generalmente non è mortale.

Però in alcuni pazienti può innescare dolori alle articolazioni molto forti, che perdurano addirittura per molti mesi. In rari casi la malattia può sortire effetti ancora più dannosi, come danni agli occhi, al cuore o all’apparato gastrointestinale e anche in ambito neurologico. Negli anziani rappresenta un rischio maggiore.

Cosa è successo dopo la segnalazione del caso di Chikungunya e cosa dovranno fare i cittadini

La persona malata ha fortunatamente sviluppato sintomi lievi, ma adesso è “caccia” alle zanzare che veicolano il virus.

Il sindaco della cittadina di Sanseplocro (AR), Fabrizio Innocenti, dopo la segnalazione del caso ha emesso subito un’ordinanza per disinfestare la zona dove risiedeva il paziente.

La misura prevede l’utilizzo di sostanze adulticide e larvicide delle zanzare, con l’obiettivo di limitare la diffusione della malattia. Leggendo la procedura, però, può sorgere qualche domanda.

Infatti la disinfestazione coinvolgerà, come si legge dalle dichiarazioni del sindaco pubblicate su La Nazione, “aree pubbliche, caditoie stradali e pozzetti, aree private, aree verdi di pertinenza delle abitazioni presenti nell’area interessata“.

Tutte le persone che vivono o lavorano nell’area oggetto di disinfestazione dovranno dare ovviamente la massima collaborazione con le autorità competenti. Siccome la disinfestazione avviene con prodotti chimici molto potenti, i cittadini dovranno fare quanto segue:

  • stare chiuse in casa con porte e finestre serrate, spegnendo eventuali condizionatori o simili;
  • tenere al chiuso anche i propri animali domestici e riparare i loro oggetti (giochi e ciotole) con dei teli di plastica;
  • tutti i giochi e complementi d’arredo che sono rimasti all’esterno, dopo la disinfestazione dovranno essere accuratamente puliti, usando dei guanti, per rimuovere le tracce degli insetticidi;
  • chi ha un orto o giardino dovrà coprire con un telo di plastica le colture; (e qui sorge la prima domanda: le larve/zanzare potrebbero rimanere sotto ai teli di plastica e quindi a che serve disinfestare gli orti?)
  • In ogni caso, i prodotti ortofrutticoli non dovranno essere consumati per i 15 giorni successivi al trattamento insetticida, e il consiglio è quello di “lavare abbondantemente e sbucciare la frutta prima del consumo“.

Uno scenario abbastanza inquietante perché per almeno 2 settimane i cittadini corrono il rischio di entrare in contatto con gli insetticidi irrorati all’esterno, come i giardini pubblici e in generale le aree urbane. Senza contare che i prodotti alimentari potrebbero essere contaminati e se una persona non li ha coperti bene potrebbe andare incontro a chissà quali conseguenze sulla salute.

Sicuramente l’Amministrazione Comunale vuole tutelare proprio la salute dei cittadini, eliminando malattie potenziali come la Chikungunya, ma a fronte di un solo caso è davvero necessario “avvelenare” un intero quartiere?
Anche perché, chiaramente, sarà davvero difficile ripulire qualsiasi cosa si trovi all’esterno in modo efficace. E le conseguenze delle sostanze tossiche degli insetticidi, contrariamente a quelle del virus Chikungunya, non sono descritte né divulgate.
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