La variante Eris è responsabile dell’aumento dei contagi da Covid 19. Si presenta come più resistente e molto contagiosa, vediamo come riconoscerla.
L’autunno avrà come protagonista la variante Eris – EG.5. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è in allerta ed effettua monitoraggi costanti.
Eris potrebbe diffondersi a livello globale a causa delle sue caratteristiche genetiche, di fuga immunitaria e alle stime del tasso di crescita. Il rischio per la salute pubblica è stato giudicato basso da parte dell’OMS, l’unica problematica è la maggiore diffusione che può portare ad un aumento dei casi (come già sta accadendo).
I sintomi principali sono disturbi delle alte vie respiratorie. Mal di gola, tosse secca, mal di testa, congestione, naso che cola, senso di affaticamento, starnuti, dolori articolari e muscolari. Nulla di diverso, dunque, dalle vecchie sottovarianti del Covid 19. Rimane alta l’attenzione per gli over 65 e i soggetti fragili, immunodepressi e con patologie pregresse.
I consigli per evitare i contagi sono gli stessi da quando è iniziata la pandemia. Lavare frequentemente le mani per almeno 60 secondi, starnutire e tossire nel fazzoletto o nel gomito flesso, evitare luoghi chiusi troppo affollati, usare il disinfettante a base di alcol (con concentrazione minima del 60%) dopo aver toccato superfici comuni.
Se i casi saliranno è possibile che si tornerà all’obbligo della mascherina soprattutto in alcuni contesti come quelli sanitari o nelle scuole.
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