Guerra nucleare e bunker: mappa segreta dei rifugi antiatomici in Italia e scorta di pillole allo iodio

La guerra in Ucraina, non si ferma, la minaccia atomica, seppur apparentemente lontana non è purtroppo da escludere.

Quello che tutti temono, in merito all’attuale guerra che vede opposte Russia e Ucraina, è che la situazione precipiti spingendo una delle due parti contendenti ad utilizzare armi atomiche. Lo scenario attuale, vede di fatto opposte due sfere di influenza molto nette con a capo, una sorta di nuova guerra fredda, con la Russia di Putin contro l’occidente, capitanati, ovviamente dagli Stati Uniti d’America.

Esplosione nucleare
Protezione dalla guerra nucleare – informazioneoggi.it

Cosa succederebbe in caso di attacco nucleare? Quali sarebbero le città colpite? Dove si si potrebbe nascondere in caso di attacco? Quali piani sono previsti per quel che riguarda il nostro paese? Queste le domande che in linea di massima, oggi, pensando alla terribile evenienza si pongono gli italiani.

Guerra nucleare e bunker: dove scappare in caso di attacco

Nonostante il fatto che nel nostro paese non ci siano centrali nucleari, l’Italia è in ogni caso dotata di un “Piano Nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologicheLa Protezione Civile, in merito all’organizzazione dello stesso piano ha individuato tre livelli di gravità, stabiliti dalla distanza dal punto di eventuale esplosione:

  • entro i 200 km dai confini
  • tra i 200 e i 1.000 km dai confini
  • oltre i 1000 km

Nel primo caso si arriverebbe all’invito alla popolazione di chiudersi in casa. Il secondo caso secondo caso sono prevede interventi diretti sul territorio ed eventuali controlli. Nel terzo caso, invece, gli stessi interventi si limiterebbero ai prodotti in arrivo dall’esterno del paese e al rientro degli italiani con relativa messa in sicurezza in caso di esposizione a radiazioni.

Negli ultimi tempi è aumentato in qualche modo, il volume d’affari relativo all’acquisto di bunker, in vista di un potenziale attacco nucleare. In questo caso, però, parliamo di cittadini che possono permettersi acquisti del genere, da istallare, in strutture che possono prevedere una simile oggetto, per cosi dire, al proprio interno.

Molte città italiane, Roma, Napoli e tante altre, dispongono inoltre di rifugi, utilizzati anche nel corso dell’ultima guerra mondiale. Una soluzione, questa, che chiaramente tornerebbe utile nel caso in cui un gran numero di persone avrebbe necessità di proteggersi da un pericolo più che mai incalzante.

L’emergenza, inoltre, andrebbe a prevedere la distribuzione di pillole allo iodio. In questo caso gli esperti parlano di somministrazione consigliata meno di 24 ore prima e fino a 2 ore dopo l’eventuale esplosione. Il tutto contribuirebbe alla protezione dalle eventuali radiazioni.

La situazione insomma è più che mai tesa. In ogni caso, la prevenzione rappresenta sempre, in ogni caso, la migliore arma a disposizione, certo, sempre se possibile. Il rischio potenziale, in caso contrario, sarebbe davvero troppo alto, praticamente impossibile da prevenire.

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