Sonno, non sottovalutate questi disturbi: a cosa prestare attenzione

Non sottovalutate questi disturbi del sonno. Ecco a cosa è importante prestare attenzione onde evitare spiacevoli inconvenienti.

Prima o poi può capitare a tutti di riscontrare delle difficoltà a prendere sonno. Nel caso in cui vi ritroviate alle prese con determinati disturbi, però, è bene non sottovalutarli. Ma di quali si tratta? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

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Famiglia, lavoro, tempo libero e chi più ne ha più ne metta. Sono davvero tante le cose a cui bisogna prestare attenzione e che vanno ad influenzare i nostri ritmi di vita. Ad aggravare la situazione ci si mettono i periodi segnati da disturbi di diverso genere, come ad esempio quelli legati al sonno.

Quest’ultimi portano a dover fare i conti con tutta una serie di problematiche anche nel corso della giornata, come ad esempio una costante sensazione di stanchezza e sonnolenza. Proprio soffermandosi sul sonno, quindi, si invita a non sottovalutare determinati disturbi, onde evitare spiacevoli inconvenienti. Ecco di quali si tratta.

Sonno, non sottovalutate questi disturbi, a cosa prestare attenzione: tutto quello che c’è da sapere

Uno studio condotto da David Smith del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center, pubblicato sulla rivista Plos Biology, ha posto la sua attenzione su alcuni disturbi del sonno. In particolare, in base a quanto emerso da alcuni laboratori di ricerca statunitensi, sembra che bassi livelli di ossigeno nel sangue per via delle apnee ostruttive del sonno potrebbero provocare dei cambiamenti nell’attività dei geni nell’arco della giornata.

Il condizionale resta comunque d’obbligo, dato che la ricerca è stata svolta su dei topi. Gli studiosi dovranno quindi fare ulteriori indagini per capire se tali risultati trovino riscontro anche sugli esseri umani.

Numerosi studi, comunque, hanno già ampiamente dimostrato come le apnee notturne possano rivelarsi causa di diverse problematiche e per questo motivo non devono essere sottovalutate. Questo soprattutto perché la riduzione del livello di ossigeno nel sangue può provocare malattie cardio e cerebrovascolari quali ictus, ipertensione, fibrillazione atriale, infarto e problemi metabolici come ad esempio il diabete.

Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.

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