Si può lavorare durante il congedo straordinario di due anni?

Il congedo straordinario consente al dipendente di assentarsi dal posto di lavoro per assistere un familiare disabile grave.

Tra le agevolazioni per i caregiver riveste un’importanza particolare il congedo straordinario di due anni.

Congedo due anni e attività lavorativa
Congedo straordinario, attenzione alle regole – Informazioneoggi.it

Assistere un familiare con handicap fisico, psichico o sensoriale richiede impegno e tempo. Riuscire a conciliare lavoro, vita personale e assistenza può non essere facile. Ecco perché esiste la possibilità per il lavoratore dipendente di fare domanda di congedo straordinario.

Tale misura permette di assentarsi dal posto di lavoro fino ad un massimo di due anni continuando a ricevere la retribuzione. Un’ottima opportunità per potersi dedicare a tempo pieno del disabile ma ci sono delle precise regole da rispettare per non rischiare di perdere il lavoro o di essere accusati di truffa ai danni dello Stato.

Congedo straordinario e lavoro, cosa dice la Legge

La richiesta di congedo straordinario è legata a due requisiti fondamentali. Il rispetto dell’ordine di priorità nell’inoltro della domanda e la convivenza con il disabile. Vige una “classifica” da seguire per poter approfittare della misura. Solo se il beneficiario che ha la precedenza dovesse essere  mancante, deceduto o invalido si potrebbe prendere il suo posto. Poi c’è la questione della convivenza. Assistito e caregiver devono abitare insieme per tutta la durata del congedo. Sono ammesse solo tre eccezioni alla regola ossia

  • il caregiver è un genitore che assiste il figlio,
  • caregiver e assistito abitano nello stesso palazzo ma in interni diversi,
  • la richiesta della residenza temporanea di dodici mesi vivendo in Comuni diversi.
congedo straordinario e lavoro si può fare?
Durante il congedo straordinario si può lavorare? – Informazioneoggi.it

La Legge, poi, stabilisce un’altra regola da rispettare. Il dipendente in congedo straordinario non può svolgere attività lavorativa. La norma è chiara e non lascia spazio a dubbi. Nessuna attività è ammessa, nemmeno quella da collaborazione occasionale.

Se il dipendente chiedere il congedo, infatti, è per assistere il familiare con handicap. Se potesse dovrebbe continuare a lavorare per la sua azienda che gli continua a pagare la retribuzione anche se assente. La logica, dunque, porta a comprendere come mai non sia consentito svolgere altra attività lavorativa. Certo il lavoratore potrebbe aver bisogno di un’entrata mensile extra dato che lo stipendio erogato durante il congedo è quello base, senza straordinari e premi.

Potrebbe così voler trovare un lavoretto part time giusto per incrementare i guadagni e trascorrere il resto della giornata prestando assistenza al disabile. Oppure potrebbe voler lavorare da autonomo con collaborazioni occasionali. Ebbene, ciò non è possibile se si legge la normativa di riferimento (Legge 53/2000). Ma per maggiori certezze consigliamo di rivolgersi a CAF o all’INPS stesso per ulteriori chiarimenti.

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