Dichiarazione dei redditi spese mediche: differenza tra franchigia e tetto massimo

Il mese di maggio è dedicato al modello 730. Scopriamo qual è la differenza tra franchigie e tetto massimo per la dichiarazione dei redditi spese mediche.

Quando arriva il momento dell’anno in cui bisogna fare la dichiarazione dei redditi è necessario raccogliere tutte le fatture relative alle spese mediche sostenute nell’anno precedente. In questo modo, è possibile ottenere una detrazione fiscale dell’IRPEF pari al 19% della spesa sostenuta.

Spese mediche
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Il modello 730 è il documento che permette di effettuare la dichiarazione dei redditi ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Grazie a questo documento il contribuente può godere di una serie di vantaggi, tra cui il rimborso dell’imposta versata per determinate spese.

All’interno del modello 730, infatti, è possibile inserire una serie di spese detraibili e deducibili. Tra questi vi sono anche le spese mediche, tuttavia occorre rispettare una franchigia o un tetto di spesa massima. Qual è la differenza?

Dichiarazione dei redditi spese mediche: facciamo chiarezza

Al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi è possibile inserire anche le spese mediche. Scegliendo il modello 730 precompilato, numerose informazioni saranno inserite di default dall’Agenzia delle entrate. Questo tipo di documento è precompilato grazie all’incrocio dei dati provenienti da diverse banche.

Da quest’anno nel modello 730 precompilato possono essere individuate anche le spese mediche sostenute dal contribuente nel periodo d’imposta precedente.

In base a quanto stabilito dalla disciplina, in fase di dichiarazione dei redditi, i contribuenti hanno la possibilità di ottenere una detrazione dell’IRPEF del 19%, per le spese mediche sostenute. Rientrano in questa categoria di spesa l’acquisto di protesi e i dispositivi medici, le visite specialistica, gli esami strumentali e diagnostici.

Le spese mediche vanno inserite nel quadro E del modello 730. In particolare, la voce deve essere inserita nel quadro oneri e spese ai righi:

  • E1 per le spese sanitarie;
  • E2 per le spese sanitarie per familiari non a carico affetti da patologie esenti.

Franchigia e tetto di spesa

La disciplina stabilisce che per il contribuente e i familiari a carico dello stesso è prevista una franchigia di 129,11 euro. Ciò vuol dire che è possibile portare in detrazione dall’IRPEF il 19% delle spese sanitarie che eccedono il suddetto importo.

Per poter considerare un familiare fiscalmente a carico è necessario che quest’ultimo abbia un reddito inferiore a €2.840,51, al lordo degli oneri deducibili. Tuttavia, per i figli che hanno età inferiore a 24 anni il limite reddituale è più alto ovvero di €4000.

Attualmente, non è previsto alcun limite alla detrazione: fermo restando che per detrazioni superiori a 15.493,71 euro, a lordo della franchigia, il rimborso avviene in quattro quote annuali e non in un’unica soluzione.

La disciplina stabilisce un tetto massimo per le detrazioni sanitarie solo per i familiari non a carico affetti da patologie esenti. In tal caso, è possibile portare in detrazione una somma di denaro pari a 6.197,48 euro.

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