Fibromialgia e invalidità: c’è stato un recente cambiamento normativo, che interessa le persone che soffrono di questa patologia.
La fibromialgia è una malattia cronica, caratterizzata da dolori muscolari diffusi che impediscono lo svolgimento di una qualsiasi attività lavorativa. Si tratta di una condizione invalidante, per la quale, di recente si auspica per una significativa quanto necessaria novità.
La fibromialgia è una patologia reumatica non infiammatoria. I soggetti che soffrono di questa malattia avvertono dolore cronico diffuso, che colpisce circa due milioni di persone solo in Italia.
In base ai dati attualmente a disposizione, sembra che la popolazione femminile sia maggiormente predisposta alla fibromialgia. Ad oggi, non si conoscono ancora le cause di questa patologia invalidante. Gli scienziati ipotizzano molteplici fattori, sia di natura genetica che ambientale.
Le persone che soffrono di fibromialgia non riescono a svolgere alcun tipo di lavoro, per questo motivo lo Stato prevede delle tutele.
Lo Stato Italiano individua determinate patologie che danno accesso al riconoscimento dell’invalidità. Annualmente, la lista delle patologie invalidanti è riguardata e modificata.
Per le persone che soffrono di fibromialgia, ci sono ottime notizie in arrivo. Dopotutto, la condizione di queste persone è piuttosto critica a causa del dolore sordo e costante, che gli impedisce di svolgere una vita normale. La diagnosi di fibromialgia può avvenire solo tenendo conto della storia clinica del paziente eEd escludendo altre tipologie di patologia.
Generalmente la comparsa di dolori diffusi in sedi corporee simmetriche, per almeno 3 mesi, può rappresentare uno dei più importanti i sintomi della fibromialgia. Attualmente, questa patologia può essere trattata attraverso l’utilizzo di farmaci ed interventi comportamentali.
Purtroppo, non esiste una cura definitiva. Tutto ciò che si può fare è cercare di controllare la sintomatologia dolorosa attraverso l’uso di analgesici, miorilassanti e antidepressivi.
Parlando di fibromialgia è impossibile non fare riferimento alla condizione di invalidità. Dopotutto, questa patologia è piuttosto complessa e, in molti casi, impedisce il normale svolgimento della vita quotidiana.
Ad ogni modo, lo Stato riconosce ai soggetti affetti da una ridotta capacità lavorativa, che deve essere valutata da una commissione medico-scientifica, un grado d’invalidità. In base alla percentuale di invalidità riconosciuta dal soggetto è possibile accedere anche ad un’indennità, il cui importo varia a seconda della gravità della malattia.
In questo caso, però, si tratta di invalidità ordinaria, ovvero una ridotta capacità lavorativa pari ad almeno un terzo. Purtroppo, al momento, la fibromialgia non è ancora inserita nella lista delle malattie che danno accesso all’invalidità.
Questo perché, anche se la patologia di per sé impedisce lo svolgimento delle normali attività giornaliere, ad oggi sono stati individuati diversi farmaci e terapie che possono lenire il dolore, permettendo alla persona vivere una vita normale.
Purtroppo, però, ci sono casi particolarmente gravi che andrebbero valutati di volta in volta. La speranza è che in futuro la fibromialgia possa essere inserita nella lista delle malattie per le quali è riconosciuta l’indennità.
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