Indennità di malattia: retribuzioni più alte per i lavoratori nel 2023

Nuove retribuzioni per i lavoratori in caso di indennità di malattia. L’INPS ha aggiornato le cifre adeguandole al tasso di inflazione.

Le indennità per collaboratori domestici, lavoratori autonomi, professionisti e collaboratori iscritti alla Gestione Separata saranno più elevate.

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InformazioneOggi.it

Nella circolare numero 43 del 2023, l’INPS comunica l’avvenuto aggiornamento delle retribuzioni con riferimento al calcolo delle indennità di malattia e della maternità e paternità per i dipendenti parasubordinati e i lavoratori autonomi. Nello specifico, l’ente della previdenza sociale ha adeguato i valori sulla base della variazione del tasso di inflazione aumentato nel 2022 dell’8,1%.

Destinatari dei chiarimenti forniti nella circolare sono i lavoratori che vedono l’applicazione dei minimali di retribuzione differenti da quelli generali attribuiti al lavoro dipendente.

Indennità malattia, le novità 2023

Nella circolare si chiarisce come i trattamenti economici previdenziali di malattia, tubercolosi, maternità e paternità dovranno essere liquidati

  • con riferimento alla retribuzione del mese precedente e in modo non inferiore al minimale giornaliero di Legge pari a 53,95 euro per i lavoratori soci di società e di enti cooperativi anche di fatto,
  • con riferimento alla retribuzione di base per un valore non inferiore al minimale di Legge pari a 48 euro per i lavoratori agricoli a tempo determinato,
  • sulla base del reddito medio convenzionale giornaliero valido per conteggiare la misura delle pensioni con valore non inferiore a 60,26 euro per i compartecipanti familiari e piccoli coloni.

Lavoratori domestici

Passiamo ora alla nuova situazione per i lavoratori domestici sia italiani che stranieri. Per calcolare le indennità per congedo di maternità e paternità iniziate nel 2023 si dovranno utilizzare le retribuzioni convenzionali orarie previste per i versamenti dei contributi. Significa che le cifre saranno di

  • 7,90 euro per le retribuzioni orarie effettive fino a 8,92 euro.
  • 8,92 euro per le retribuzioni orarie effettive entro i 10,86 euro,
  • 10,86 euro per le retribuzioni orarie effettive sopra i 10,86 euro,
  • 5,75 euro per rapporti di lavoro con orario lavorativo superiore a 24 ore settimanali.

Lavoratori autonomi e indennità di malattia

Il calcolo delle indennità maternità, per congedo parentale e per interruzione di gravidanza delle lavoratrici autonome tiene conto della retribuzione di

  • 48 euro per coltivatori diretti, mezzadri, coloni, imprenditori agricoli professionali,
  • 53,95 euro per artigiani e commercianti,
  • 29,98 euro per i pescatori.

Parasubordinati

All’interno della circolare l’INPS ha inserito il valore delle indennità di malattia e degenza ospedaliera per i lavoratori assicurati presso la Gestione Separata o presso altre forme di previdenza obbligatoria.

Per la malattia dei parasubordinati è previsto un minimale annuo di 17.504 euro. L’indennità giornaliera in caso di recupero sarà pari

  • all’8% fino a 4 mesi di contribuzione con importo pari a 49,76 euro in caso di ricovero e 24,88 euro senza ricovero,
  • al 12% (5-8 mesi di contribuzione) con importo pari a 74,64 euro con ricovero e 37,32 euro senza ricovero,
  • al 16% (da 9 a 12 mesi di contribuzione) con importo pari a 99,52 euro con ricovero e 49,76 euro senza ricovero.

Assegno di maternità statali

Concludiamo con gli assegni di maternità per nascite e affidamenti preadottivi. Nel 2023 saranno pari a

  • 383,46 euro al mese se concessi dai Comuni per un tetto massimo di 1.917,30 euro (ISEE sotto i 19.185,13 euro),
  • 2.360,66 euro per lavoratori atipici e discontinui.

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