Dal 1° gennaio 2023 la pensione Opzione Donna è accessibile solo a determinate categorie di lavoratrici. Scopriamo quali.
A renderlo noto è la legge di Bilancio 2023 che ha posticipato la “chiusura” di questa misura di pensionamento anticipato ma di fatto ne ha cambiato i requisiti e le beneficiarie.
Infatti, dal 2023 potranno richiedere Opzione Donna solo le lavoratrici disoccupate da aziende in crisi, caregiver e con disabilità grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della legge 104. In questo articolo, scopriamo come questa ultima categoria di lavoratrici potrà ottenerla.
Le lavoratrici a cui è riconosciuta una invalidità civile pari o superiore al 74% possono richiedere il pensionamento anticipato Opzione Donna. Devono però aver compiuto anche 60 anni di età anagrafica e raggiunto almeno i 35 anni di contributi.
L’età anagrafica potrà essere minore in base al numero di figli. Infatti, nel caso di un figlio l’età si abbassa di un anno; qualora i figli fossero due o di più l’età anagrafica si ridurrebbe di due anni. Quindi, potrebbe accedere anche le lavoratrici con 58 o 59 anni di età.
La domanda andrà presentata all’INPS in modalità online accedendo al sito web www.inps.it con le credenziali SPID, CIE o CNS. In seguito, si dovrà cliccare su Prestazioni e servizi > Servizi > Pensione anticipata Opzione Donna – Domanda.
Altri due sono i modi per presentare la domanda. Il primo tramite un patronato o un Caf abilitato. Il secondo modo chiamando il Contact center INPS telefonando:
Per un approfondimento della misura si consiglia la lettura dell’articolo “Pensione anticipata Opzione Donna 2023: novità INPS per istruzioni e chiarimenti”.
Tra l’altro, non c’è pace per questa misura. Infatti, già entro la fine del 2023 è destinata a cambiare ulteriormente. Tra le ipotesi a cui il governo sta pensando ci sono:
Inoltre, solo le lavoratrici che rientrano nelle categorie suddette potranno richiedere la pensione Opzione Donna al compimento dei 58 anni e con 35 anni di contributi maturati.
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