Il mutuo è un contratto fra due parti: una presta il denaro e l’altra si impegna a restituirlo, ma se la banca si rifiuta cosa succede?
Oggi chiedere un mutuo non è difficile e nell’era digitale è diventato ancora più semplice poiché l’iter burocratico si è semplificato.
Una persona può chiedere un mutuo per tantissime ragioni tra queste l’acquisto di una casa o di altri beni immobili. Di solito, la richiesta va a buon fine ma capita che invece la banca rifiuta il prestito. Cosa succede in questo caso? È possibile richiederlo nuovamente? Dopo quanto tempo? Rispondiamo a queste domande nel corso dell’articolo.
Una banca (o un altro istituto di credito) può rifiutare di erogare il prestito per un mutuo per tantissime ragioni. Capire il motivo è fondamentale per non commettere gli errori al momento della richiesta del mutuo.
Uno dei motivi di rifiuto del prestito è l’insufficienza del reddito a causa delle rate previste che sono troppo alte rispetto allo stipendio, alla pensione o al reddito dichiarato nel modulo 730. Un altro motivo è la tipologia di contratto di lavoro. Ad esempio, è difficile che una banca o una finanziaria concedi un mutuo a chi ha un contratto instabile. Questo perché non c’è la garanzia per la restituzione del prestito.
Anche le segnalazioni alla Centrale rischi finanziari (CRIF) potrebbe essere un motivo del rifiuto di un prestito per il mutuo. In questa banca dati del Sistema di informazioni creditizie (CIS) sono segnalati i ritardi nei pagamenti, il mancato pagamento di una o più rate, eccetera.
Un altro motivo è il garante che potrebbe essere non qualificato.
Quando un prestito viene rifiutato, il richiedente è iscritto in automatico al CRIF e inserito nella suddetta banca dati CIS. L’iscrizione significa che la banca ha rifiutato di erogare il prestito ma dura solo 30 giorni. Superato questo tempo è possibile ripresentare la domanda di mutuo alla stessa banca o a un’altra finanziaria.
Un modo per capire se una persona è iscritta nella banca dati è fare una ricerca CRIF. Per i privati la procedura è gratuita; invece, per le aziende costa tra 4 e i 10 euro (IVA inclusa).
Qualora, le informazioni presenti nel CRIF siano errate per correggere i dati è necessario l’aiuto di un intermediario. Quindi, bisognerà contattare la banca o la finanziaria oppure direttamente l’help desk CRIF per ottenere le informazioni sulla cancellazione o la correzione delle informazioni.
Quindi, anche se il prestito per il mutuo è stato rifiutato una volta dopo 30 giorni, come abbiamo detto in precedenza, è possibile richiederlo di nuovo. Ovviamente, questo non garantisce che il richiedente avrà il suo prestito. Quindi nell’eventualità in cui questo fosse nuovamente rifiutato bisognerebbe capire il perché della domanda respinta.
Farsi aiutare da un consulente o intermediario bancario e finanziario qualificato è la migliore soluzione per non perdere tempo ed evitare problemi.
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