In questo periodo di incertezza economica sembra che in molti trovino rifugio nel mercato dei titoli di Stato soprattutto BTP.
Forse non sono molti quelli che ancora non sanno cosa significa BTP. È l’acronimo dei Buoni del Tesoro poliennali.
Si tratta di titoli (o bond) italiani emessi dal governo con una scadenza superiore a un anno e con cedola fissa o variabile. Il Dipartimento del Tesoro, che ricordiamo dipende dal ministero dell’Economia e delle Finanze, li emette tramite asta marginale che si tiene a scadenze regolari. Il calendario annuale è pubblicato alla fine di ogni anno e contiene il periodo in cui i BTP e gli altri titoli di Stato saranno emessi.
I BPT prevedono sui rendimenti una tassazione del 12,50% che li rendono più convenienti di altri bond e, utile informazione, sono anche a rischio zero. Oltre alla tassazione l’investitore dovrà sostenere anche altri costi che riguarda la mediazione. Infatti, serve un intermediario finanziario per occuparsi delle operazioni di sottoscrizione a cui poi percepire una commissione. Un ulteriore costo deriva anche dall’apertura di un conto titoli sul quale transiteranno tutte le compravendite dei titoli. In questo caso, quindi, l’investitore dovrà pagare l’imposta di bollo.
In realtà, solo il BTP Italia non necessità di una mediazione, proprio perché è un titolo che può essere acquistato direttamente dal piccolo risparmiatore. Insomma, si tratta di un titolo pensato per le famiglie che possono acquistarlo al momento dell’emissione anche online: ma il conto corrente deve essere abilitato al trading.
Conviene investire in BTP per due motivi:
Importante è anche sapere che hanno rendimenti più alti i BTP con scadenza più lunga anche se sono più rischiosi. Invece, quelli con scadenza 3 e 5 anni rendono poco e l’inflazione “consuma” il rendimento.
Per capire se è conveniente comprare o vendere un BTP bisogna monitorare il BTP Futura. Infatti, se questo sale, il rendimento scende. Viceversa, se il Futura scende il rendimento sale. A oggi il BTP Futura si è portato a quota 116,40.
Comunque, come detto i BTP sono titoli piuttosto sicuri; quindi, il rischio di perdere il capitale è piuttosto basso. Infatti, basso è il rischio che il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e quindi lo Stato non paghi le cedole o non rimborsi il capitale.
Il maggiore rischio potrebbe essere legato alla volatilità del prezzo prima della scadenza che però è maggiore nei titoli a lungo termine.
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