Permessi 104 di tre giorni a ore e collegati ai turni, quando è possibile frazionarli

I permessi di tre giorni al mese per assentarsi dal posto di lavoro possono essere richiesti dal lavoratore disabile o dal caregiver anche frazionati ad ore.

INPS, INPDAP e Ministero per la Pubblica Amministrazione sono intervenuti per offrire chiarimenti sulla fruizione dei permessi 104 ad ore.

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InformazioneOggi.it

Partendo dal presupposto che nessuna Legge specifica il diritto per i lavoratori di frazionabilità dei permessi di tre giorni, capiamo come gestire questa opportunità che le aziende e le amministrazioni pubbliche possono concedere. In generale occorre distinguere tra le regole che disciplinano il settore privato e quelle del settore pubblico. Nel primo caso è concesso il frazionamento in ore dei tre giorni tenendo conto del limite orario mensile che opera solamente nel caso in cui i permessi vengano utilizzati frazionati in ore e non fruiti per l’intera giornata lavorativa. Tale limite è di diciotto ore al mese e viene applicato ai lavoratori con orario normale settimanale di trentasei ore su sei giorni lavorativi.

I lavoratori del settori pubblico, invece, possono scegliere tra due ore di permesso giornaliero (una sola per un orario inferiore alle sei ore al giorno) e tre giorni di permessi al mese. Anche in questo caso il frazionamento in ore impone il limite mensile delle 18 ore ma solo in caso di Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro che hanno già previsto una corrispondenza in ore dei tre giorni di permesso.

Permessi di tre giorni e frazionabilità, esempi e sentenze

In redazione è giunto questo quesito “Sono un full time di 38 ore settimanali con media 6.30 giornaliera. Volevo sapere se c’è la possibilità di poter usufruire dei tre giorni di permessi in ore frazionabili e non obbligatoriamente per la giornata intera. Può capitare che la mia giornata venga divisa in due turni (mattina e pomeriggio), se lavoro la mattina possono richiedere di assentarmi il pomeriggio?“.

Come accennato, accettare la frazionabilità non è un obbligo per l’azienda privata o l’amministrazione pubblica, specialmente se interferisce con l’organizzazione dell’attività lavorativa. D’altronde la Legge 104 consente di poter chiedere tale opportunità a condizione che l’assenza dal lavoro sia giustificata con la reale assistenza alla persona con disabilità (anche se si ha del tempo da spendere per sé stessi).

Dipendenti privati

Se dipendente privato, il lettore potrà calcolare il monte ore massima con una formula specifica a seconda che l’orario di lavoro risulti su base settimanale o plurisettimanale. Nel primo caso la formula sarà

  • (orario normale di lavoro settimanale : numero dei giorni lavorativi settimanali) x 3 = ore mensili fruibili.

Nel secondo caso invece

  • (orario normale di lavoro medio settimanale : numero medio dei giorni lavorativi settimanali) x 3 = ore mensili fruibili.

Esempio chiarificatore

Se il lavoratore svolge l’occupazione per 36 ore su cinque giorni settimanali le ore di permesso mensile saranno 21,6 se frazionate. Per 36 ore di lavoro su 6 giorni settimanali le ore di permesso saranno 18 mentre per 38 ore lavorate su cinque giorni settimanali le ore fruibili saranno 22,8.

Permessi tre giorni ad ore Legge 104 e turni di lavoro, come funziona il frazionamento

I lavoratori che svolgono turni con orari variabili ogni settimana potranno richiedere i permessi frazionati ad ore seguendo lo stesso meccanismo. Per individuare le ore di permesso al mese da chiedere sarà necessario considerare l’orario medio settimanale (38 ore nel caso del lettore) e dividerlo per il numero medio dei giorni di lavoro settimanali per poi moltiplicare il risultato per tre.

Il lettore che ha posto il quesito risulta full time perciò non dovrà tener conto della seguente delucidazione che riguarda i casi di prestazione lavorativa ridotta. Il lavoratore che svolge, ad esempio, un part time verticale (lavora a tempo pieno in alcune giornate e altre non lavora) deve calcolare i permessi ad ore prendendo come riferimento l’orario ridotto, dividendo tale indicazione per il numero di ore settimanali di un tempio pieno per moltiplicare poi il risultato per i tre giorni di permesso.

Esempio

Poniamo il caso di un dipendente con orario di lavoro settimanale di 24 ore. Occorrerà rapportare tale cifra con un full time di 40 ore. La formula è (24×40) x 3 con risultato 1,8. Significa che il lavoratore potrà beneficiare ogni mese di due ore di permesso.

Occorre dare un preavviso al datore di lavoro?

Concludiamo con una importante questione, il preavviso da dare al datore di lavoro per fruire dei permessi retributivi legato alla Legge 104. Nessuna norma specifica una tempistica da rispettare. L’INPS stessa indica nella modulistica di richiesta di autorizzazione la necessità che le giornate di assenza dal luogo di lavoro debbano essere segnalate in tempo utile al datore di lavoro.

Un’indicazione alquanto generale, dunque, che ha portato il Dipartimento della Funzione Pubblica a fornire una puntualizzazione. Per evitare una compromissione del funzionamento dell’organizzazione è consigliabile che amministrazioni e lavoratore concordino in anticipo un piano di fruizione delle giornate di permesso o delle ore di permesso.

Elaborare questo piano è alquanto complicato nonché un’azione considerata illegittima dato che le necessità del dipendente e quelle organizzative dell’azienda o dell’amministrazione pubblica devono restare sullo stesso piano e nessuna delle due può prevalere sull’altra.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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