Pensione in anticipo con APE Sociale: valgono anche i contributi figurativi? La risposta non è scontata

L’APE Sociale, che consente di ottenere la pensione in anticipo, è stata prorogata dalla Legge di Bilancio 2023.

I contribuenti che, entro il 31 dicembre 2023, raggiungono tutti i presupposti prescritti dalla legge, potranno smettere di lavorare prima dei 67 anni grazie all’APE Sociale.

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Per usufruire di tale beneficio, infatti, sono necessari 63 anni di età e da 30 a 36 anni di contribuzione. Vediamo quali sono le condizioni di accesso e analizziamo un particolare dubbio sollevato da una nostra Lettrice.

Pensione con APE Sociale: requisiti anagrafici e contributivi

In Redazione è giunto il seguente quesito:

Buongiorno, sono una lavoratrice di 60 anni disoccupata in Naspi dal maggio 2022. Ho maturato negli anni lavorati 32 anni e 7 mesi di contributi. Ho lavorato per 30 anni nella stessa azienda come impiegata part-time verticale e, quindi, ho subito la decurtazione delle settimane. Posso recuperare i periodi contributivi? I mesi di disoccupazione vengono conteggiati? Grazie.”

Consigliamo alla nostra Lettrice di attendere la fine dell’erogazione della NASpI e il raggiungimento dei 63 anni di età, per accedere alla pensione tramite l’APE Sociale. La misura, infatti, è destinata a coloro che hanno compiuto 63 anni e che appartengono alle seguenti categorie:

  • lavoratori dipendenti che svolgono mansioni gravose da almeno 7 anni negli ultimi 10 oppure da almeno 6 anni negli ultimi 7. L’elenco delle mansioni gravose è contenuto nell’Allegato n.3 alla Legge di Bilancio 2022;
  • invalidi civili al 74%;
  • disoccupati che hanno finito di percepire il trattamento NASpI o ulteriore indennità di disoccupazione;
  • caregivers che assistono, da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente affetto da handicap grave.

È, inoltre, richiesta la seguente anzianità contributiva:

  • almeno 30 anni, per i disoccupati, gli invalidi civili e i caregivers;
  • 32 anni per gli operai edili, i ceramisti con codice ISTAT 6.3.2.1.2 e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta con codice ISTAT 7.1.3.3;
  • almeno 36 anni, per gli addetti alle altre mansioni gravose.

Tutte le lavoratrici madri, infine, hanno diritto ad uno sconto contributivo, corrispondente ad 1 anno per ciascun figlio, fino ad un massimo di 2 anni.

Consulta anche il seguente articolo: “Ape Sociale 2023: ufficiali le 3 date per la presentazione domanda, una è molto vicina“.

A quanto ammonta l’APE Sociale?

L’APE Sociale consiste in un’indennità economica che viene erogata ai beneficiari fino alla maturazione dei presupposti per la pensione di vecchiaia o per la pensione anticipata. L’importo è uguale alla rata  dell’assegno pensionistico, calcolata al momento della presentazione della domanda. In ogni caso, non può essere superiore a 1.500 euro.

Se il beneficiario ha accumulato versamenti previdenziali presso diverse Gestioni, l’ammontare mensile della pensione è determinato, per la quota relativa ad ogni Gestione, in base agli specifici periodi di iscrizione.

L’APE Sociale viene pagata dall’INPS, per 12 mensilità.

La misura è stata prorogata, senza modifiche, fino al 31 dicembre 2023. Chi matura i requisiti entro tale data dovrà prima inoltrare richiesta di riconoscimento delle condizioni per l’agevolazione.

Nel caso di approvazione dell’istanza, l’assegno è erogato dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Non perdere il seguente approfondimento: “NASPI in un’unica soluzione, spettano i contributi figurativi utili per la pensione? La verità che non tutti sanno“.

Durante la NASpI si accumulano contributi per la pensione?

Durante il periodo in cui si percepisce la NASpI, al lavoratore spetta l’accredito dei contributi figurativi, utili ai fini della pensione.

A differenza dei contributi effettivi, che vengono pagati dal datore di lavoro (oppure dallo stesso lavoratore, se autonomo), quelli figurativi per i beneficiari della NASpI sono a carico dell’INPS.

Segnaliamo, dunque, alla nostra gentile Lettrice che i versamenti dell’indennità di disoccupazione consentono di maturare l’anzianità contributiva per andare in pensione.

Ci sono, però, anche delle eccezioni a tale regola. Non tutti gli strumenti di flessibilità in uscita, infatti, prevedono l’accredito dei contributi figurativi ai fini pensionistici. Questo, ad esempio, si verifica con Opzione Donna.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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