I conti deposito volano al 4% e convengono più dei BTP

Salgono gli interessi dei conti deposito che rispetto al 2022 potrebbero far guadagnare fino al 372%: è subito competizione con i BTP.

La Banca centrale europea aumenta i tassi di interesse per mettere un ulteriore freno all’inflazione. Di conseguenza, qualcosa aumenta ma altro potrebbe diminuire.

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InformazioneOggi

È il caso dei conti deposito gli strumenti finanziari offerti dalle banche che sono ritornati in auge. Infatti, i rendimenti sui depositi vincolati sono saliti ed entrano in concorrenza con i titoli di Stato. In particolare, con i BTP.

Cosa sono i conti deposito

Abbiamo già visto che oltre ai titoli di Stato e ai Buoni fruttiferi postali, un altro strumento finanziario scelto dai risparmiatori era il conto deposito.

Si tratta di uno strumento di investimento che gli italiani utilizzano per “conservare” i propri soldi come in una specie di salvadanaio. In questo modo il denaro è al sicuro dalle turbolenze sia del mercato finanziario sia dall’inflazione.

Alla scadenza ci sarà il rimborso sia del capitale sia degli interessi. La restituzione di quest’ultimo però dipende dalla tipologia di conto che si apre. Infatti, i conti deposito possono essere vincolati o liberi. Nel primo caso il rimborso può avvenire solo alla scadenza “naturale” del vincolo che può variare fra i 3 e i 30 mesi. Gli interessi maturati sono maggiori e la tempistica di rimborso dipende dalle banche e dalle offerte applicate.

Con il conto deposito libero, invece, il risparmiatore può prevalere denaro in qualsiasi momento perché il rimborso può avvenire sempre. Anche se gli interessi maturati saranno nettamente inferiori rispetto al conto vincolato.

Si ricorda che l’investimento è garantito con il Fondo interbancario di tutela fino a 100mila euro, così come succede per il normale conto corrente.

Conto deposito, inflazione e BTP: ecco cosa succede

Con l’aumento dell’inflazione, i conti deposito sono rientrati di nuovo nelle grazie degli investitori anche perché i rendimenti hanno preso il volo. Secondo una indagine dell’Osservatorio di Sostariffe.it e Confrontaconti.it, i conti deposito già nelle prime settimane di gennaio 2023 sono diventati molto forti: «lo strumento giusto per contrastare l’inflazione».

In base all’indagine da subito questo strumento finanziario è riuscito a garantire fino al 372% di guadagno netto in più rispetto alla media del 2022.

Quindi, secondo l’indagine effettuata un conto deposito vincolato oggi a:

  • 18 mesi dovrebbe rendere in media un tasso lordo annuo del 2,52% (+1,7 punti rispetto al 2022);
  • 12 mesi il tasso scende al 2,36 lordo (+0,81% in media del 2022);
  • 6 mesi diventa del 2,15% (+0,62% rispetto all’anno precedente).

Sui conti vincolati che durano fino a 5 anni, invece, il tasso annuo lordo potrebbe essere del 4%. In pratica, si tratta che si trovano in competizione con i BTP, soprattutto quello a 5 anni che qualche settimana fa rendeva il 3,38% lordo. Però ricordiamo che ha differenza dei conti deposito i titoli di Stato sono rimborsabili sempre, senza vincoli. In realtà è il capitale che subisce una “modifica”: infatti se un BTP è venduto prima della scadenza subisce delle perdite (e ovviamente dei guadagni) in base all’andamento dei prezzi.

Banca Ifis: conto deposito vincolato a 5 anni al 4%

Insomma, investire il proprio denaro in un conto deposito oggi sarebbe conveniente. Ne è convinto anche il responsabile della direzione Capital markets di Banca Ifis, Saverio Bonavita, che ha portato al 4% il tasso di interesse del conto vincolato Rendimax con scadenza a 5 anni.

Si tratta dell’offerta più alta tra questi strumenti di investimento e si pone l’obiettivo di aiutare i clienti a proteggere i propri risparmi tenendo conto dell’inflazione elevato e della volatilità dei mercati finanziari.

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