Fotovoltaico, l’obiettivo del futuro: meno costi e più resa, la nuova tecnologia

Accrescere la resa e limitare i costi di produzione, questo l’obiettivo nel prossimo futuro per il fotovoltaico: interessanti dettagli a seguire

Qual è l’obiettivo, rispetto al fotovoltaico, nel prossimo futuro, e quale la tecnologia che punta a limitare costi di produzione ed accrescere la resa delle celle? Di seguito i particolari.

Fotovoltaico
InformazioneOggi

Far crescere dunque la resa delle celle fotovoltaiche da un lato, e limitare il costo di produzione dall’altro, elemento centrale a cui pensare. Questi gli elementi a proposito del fotovoltaico del futuro.

La crisi del clima pone una necessità, ovvero quella della transizione in direzione delle fonti d’energia rinnovabili. Diverse sono le possibilità, e tra queste proprio il fotovoltaico, i pannelli solari. Si tratta di una delle tecnologie cui si legano le migliori promesse e, al contempo, maggiormente sostenibili dal punto di vista economico.

TOPCon, come può cambiare il fotovoltaico del futuro

La sfida dal punto di vista tecnologico del presente si lega a far si che le celle raggiungano la maggior efficienza possibile dal punto di vista della resa energetica, ma anche rispetto all’economicità produttiva.

Attraverso il fotovoltaico, l’energia del sole si trasforma in elettrica direttamente, mediante una tecnologia tutto sommato semplice che si sposa bene con un uso di tipo capillare e distribuito lungo il territorio.

Maggiore sarà l’efficienza dei pannelli e meno superficie verrà sottratta ad altri tipi di impiego, come quello agricolo, paesaggistico e così via.

Ad oggi, le celle fotovoltaiche sono composte dal silicio, tra gli elementi più presenti sul pianeta in termini di abbondanza. Le celle si legano alla capacità del materiale stesso d’assorbimento della luce e relativa conversione in carica elettrica.

Al fine di poter render migliore tale processo, è oggetto di sperimentazione una metodologia che ben promette. Il suo nome è TOPCon. Ovverosia, Tunnel Oxide Passivated Contacts. Il tutto si fonda sull’andare ad inserire al di sotto della superficie del silicio, uno strato molto sottile di ossido di silicio.

Lo scopo? Migliorare ed accrescere la resa delle celle, andando a limitare il costo di produzione.

Ad ogni modo, però, preparare lo strato di silicio affinché possa raccogliere in modo efficace le cariche, rappresenta un passaggio di tipo tecnico particolarmente complesso, così come  complicata è la sua realizzazione.

Celle fotovoltaiche, la nuova tecnologia

Quando si parla di tecnologia e di energie rinnovabili, grande attenzione come detto riguarda i pannelli fotovoltaici, e a proposito dell’efficienza, un nuovo approccio porta la crescita di tale aspetto: qui per saperne di più.

Altro aspetto altrettanto rilevante rispetto al fotovoltaico, è la questione della pulizia che incide sulla resa e sulle performance: ecco come funziona quello autopulente, tutti i particolari qui.

Tornando però al punto in oggetto, vi è lo studio di una nuova tecnologia mirata a fabbricare celle fotovoltaiche ad alta efficienza. Il tutto si lega alla collaborazione fra i ricercatori dell’Università di Padova e quelli del NREL, principale laboratorio USA circa le energie rinnovabili.

In virtù di un laser, si ha modo di liquefare e ricristallizare la superficie del silicio, con tempistiche celeri. Ciò permette l’ottenimento di materiali innovativi che riescono a raccogliere in maniera maggiormente efficiente la corrente fotovoltaica.

Come si legge da Informazione Ambiente, a spiegarne alcuni dettagli è il prof. Napolitani, Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Padova.

Questi infatti ha chiarito che la soluzione va ad usare impulsi laser ultra veloci, al fine d’applicare shock termici alla superficie del silicio.

Si tratta – ha proseguito – di una metodologia che viene applicata con successo in diversi ambiti, al fine della sinterizzazione di nuovi materiali. È il caso della nanoelettrica, fotonica, fotocatalisi. Così come per i rilevatori per le alte energie. Il prof. però ha spiegato che non era mai stata applicata al fotovoltaico solare.

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