Prestiti INPS, una vasta offerta per soddisfare il desiderio di liquidità

L’INPS consente la richiesta di prestiti ai dipendenti pubblici, pensionati e iscritti alle Gestioni previdenziali e assistenziali. Scopriamo i possibili vantaggi.

Per accedere ai prestiti INPS occorrerà soddisfare dei requisiti come le condizioni reddituali. Approfondiamo questa importante tematica.

prestiti INPS
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Negli ultimi anni il numero di persone che avanza richiesta di un prestito è salito notevolmente. Il costo della vita eccessivo non consente di risparmiare grandi cifre e ciò significa che per affrontare una spesa improvvisa o per togliersi uno sfizio occorre fare domanda di finanziamento. Tanti contribuenti si rivolgono a banche e finanziarie dopo aver confrontato le proposte telematicamente utilizzando i simulatori presenti nei portali degli istituti di credito. I tassi di interesse sono gli elementi chiavi che faranno pendere la decisione verso l’una o l’altra banca. Tan e Taeg incidono notevolmente, infatti, sulla rata finale da corrispondere mensilmente. Ciò che non tutti sanno è che tra i servizi attivati dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ci sono anche i prestiti. Si affiancano ai prodotti di mutuo e rimborsi e si rivolgono ai dipendenti pubblici, pensionati e iscritti alle Gestioni previdenziali o assistenziali.

Cessione del quinto, chiara occasione per i pensionati

L’INPS annovera tra i servizi varie possibilità in relazione all’argomento “prestiti”. Tra le preferite dei pensionati la cessione del quinto che permette di ricevere un importo rimborsandolo comodamente tramite addebito sulla pensione. L’addebito non può superare un quinto della pensione garantendo, così, la possibilità di far fronte a tutte le altre spese mensili.

Si rivolge ai titolari di tutte le pensioni (assegni e pensioni sociali, invalidità civili, assegni mensili per l’assistenza ai pensionati per inabilità, assegni di sostegno al reddito, assegni al nucleo familiare, APE Sociale, prestazioni di esodo, pensioni con contitolarità per la quota parte non di pertinenza del soggetto richiedente la prestazione).

Per avanzare richiesta di cessione del quinto, il pensionato interessato dovrà inizialmente chiedere presso una sede INPS la cedibilità della pensione ossia il documento in cui si attesta la rata massima del prestito. Tale documento dovrà poi essere consegnato alla banca o finanziaria presso la quale si intende sottoscrivere il finanziamento. La durata massima del piano di ammortamento sarà di dieci anni.

Piccoli prestiti INPS a breve termine e finanziamenti pluriennali

Gli iscritti al Fondo Credito e il personale Poste Italiane in attività di servizio della Gestione Fondo Credito ex IPOST possono richiedere piccoli prestiti INPS di breve termine. Condizioni necessarie solo il poter vantare almeno un anno di servizio continuativo utile per il pensionamento, avere una retribuzione fissa e continuativa per tutta la durata del contratto, essere titolati di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato non inferiore a tre anni. La prima rata del piano di ammortamento sarà trattenuta a partire dal secondo mese successivo a quello di presentazione della domanda.

In alternativa, gli stessi destinatari possono accedere ai prestiti pluriennali per affrontare necessità personali o familiari rientranti in un apposito elenco redatto dall’INPS in allegato al Regolamento. La durata massima è quinquennale (sessanta rate mensili) oppure decennale (120 rate mensili) con la prima rata trattenuta a partire dal secondo mese successivo a quello di inoltro del finanziamento. Le rate sono fisse e l’importo (non superiore a un quinto della retribuzione o della pensione) verrà prelevato direttamente in busta paga o dal cedolino della pensione. Il tasso di interesse dipenderà dalla Gestione di appartenenza dell’interessato. È consentito richiedere sia il rinnovo del prestito INPS sia l’estinzione anticipata.

Prestiti e decesso, come ottenere il rimborso della quota capitale

Continuiamo con il Fondo Rischi che permette di richiedere il rimborso della quota capitale di finanziamenti erogati da banche e finanziarie convenzionati a pensionati INPS ed ex INPDAP se questi risultano deceduti prima dell’estinzione del prestito. Altra condizione che l’assicurazione premorienza sia stata garantita dal Fondo di Previdenza e Credito ossia il Fondo Rischio.

Il rimborso risulta dovuto agli istituti di credito che hanno erogato una somma ai pensionati poi deceduti. Per i finanziamenti sottoscritti dopo il 31 maggio 2013 – non essendo garantiti dal Fondo Rischio – si tiene conto della copertura del rischio premorienza assicurata da altre compagnie presenti sul mercato. Sarà compito della banca o finanziaria trasmettere all’INPS la documentazione. Dopo le dovute verifiche, l’ente disporrà la liquidazione del capitale residuo garantito dal Fondo Credito.

Prestiti INPS per gli iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale ex ENAM

Gli iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale ex ENAM possono richiedere il prestito Small per soddisfare le esigenze familiari quotidiane. Le somme erogate non possono eccedere l’importo di due mensilità nette dello stipendio. La restituzione del finanziamento ha inizio dal mese successivo all’erogazione del prestito stesso. La durata va da un minimo di 12 ad un massimo di 24 mesi. Dipenderà dall’importo richiesto, se pari ad una oppure a due mensilità della retribuzione.

Gli interessi applicati sono dell’1,50% per il tasso di interesse nominale annuo e dello 0,5% di aliquota per le spese di amministrazione. Si applicherà anche un premio Fondo Rischio che dipenderà dalla durata del prestito e dall’età del richiedente alla scadenza. I destinatari del prestito Small devono sapere, inoltre, che è possibile richiedere il rinnovo del prestito a partire da cinque rate mensili versate e che è consentita l’estinzione anticipata in ogni momento.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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