Il cantante Blanco è ufficialmente indagato dalla procura di Imperia dopo la distruzione delle rose sul palco di Sanremo.
Uno show che ha provocato una reazione del pubblico in sala, del pubblico in casa e della procura di Imperia. Nel mirino Blanco.
La prima serata del Festival di Sanremo è stata caratterizzata da un fuori programma – sarà realmente così? – che ha visto come protagonista il cantante ventenne Blanco. Amato soprattutto dai più giovani, il vincitore della 72esima edizione del Festival insieme a Mahmood ha pensato bene di far parlare di sé anche nel 2023 portando un palco una performance inaspettata. Per un problema in cuffia ha perso le staffe iniziando a distruggere la composizione di rose posta sul palcoscenico del Teatro Ariston. Il pubblico in sala non ha gradito il gesto violento di Blanco e ha iniziato a mostrare fin da subito le sue rimostranze con fischi e urla. Più controllato Amadeus che ha trattato il cantante come se fosse un bimbo piccolo che ha appena combinato una divertente marachella. Ma niente di divertente è avvenuto in quel momento sul palco. Che sia stato preparato o meno – si dice che alle rose siano state tolte tutte le spine in previsione di quanto sarebbe successo – si è andati oltre e il comportamento sbagliato sarebbe dovuto essere subito sottolineato.
Sul palco dell’Ariston è stato chiamato ad esibirsi Blanco per presentare il nuovo singolo “L’Isola delle Rose” (una coincidenza?). Siamo dopo la mezzanotte, la gara è appena iniziata ma gli animi sono già su di giri. L’entusiasmo è alto ma nessuno si sarebbe mai aspettato di assistere alla distruzione del “giardino di rose” ad opera di Blanco.
Il motivo? “Non sentivo in cuffia, non potevo cantare“. E l’unica soluzione che il cantante ha trovato è stata quella di distruggere i fiori. Un atto impulsivo? Una performance preparata e sfuggita di mano? Sicuramente non sarebbe stato necessario aggiungere “Ma almeno mi sono divertito, la musica è anche questo“. No, la musica non è distruzione ma costruzione.
Amadeus avrebbe dovuto subito riprenderlo, questo il pensiero comune, invece di usare un tono condiscendente. “Se vuoi dopo puoi tornare a cantare“, non è questo che ci si aspettava. Sarebbe stato carino se il presentatore avesse dato una scopa – quella poi utilizzata da Morandi, un Cantante amato da generazioni di persone – in mano a Blanco e gli avesse detto “ora pulisci i danni che hai fatto“. Ma non è successo e quello che è accaduto successivamente ha dell’incredibile.
Qui la reazione dei Cugini di Campagna.
La procura di Imperia ha aperto un’indagine per danneggiamento ai danni di Blanco. Il demolitore di rose è ora nel registro degli indagati, pronto a subire le conseguenze del suo gesto. Conseguenze anche penali, ma non si è esagerato? Una punizione è necessaria, certo, dato che sul momento nulla è stato fatto. Occorre subito chiarire che il palco del Teatro Ariston merita rispetto così come il pubblico in sala e a casa nonché gli altri cantanti, soprattutto quelli di maggiore esperienza. Ma da qui ad imbracciare il Codice Penale ce ne corre. Anche perché i soldi del processo sono a spese dei contribuenti.
Insomma, si è passati da un estremo all’altro con troppa facilità. Va bene estromettere Blanco dal Festival per un certo numero di anni, richiedere il risarcimento del costo dei fiori ma farlo diventare il capro espiatorio di un caso più grande di quello che è sembra esagerato soprattutto se la performance era nota ai “piani alti”.
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