Tumore alla Prostata e Diabete, due problemi di salute che potrebbero sembrare non correlati. Invece spunta qualcosa di inimmaginabile.
Scopriamo insieme cosa ha “mandato in confusione” alcuni ricercatori: forse fino ad ora l’approccio alla malattia più comune tra i soggetti maschi era “sbagliato”.
Sappiamo che il tumore alla prostata è purtroppo tra quelli più diffusi, e la tendenza è quella di casi in aumento. Ad oggi, questo tipo di neoplasia rappresenta il 20% tra tutti i tumori diagnosticati in soggetti dai 50 anni di età. Non solo: esistono anche delle Regioni in Italia dove gli uomini si ammalano di più: la maggior parte dei casi si verifica al Nord Italia (1.428 casi ogni 100.000 abitanti nel Nord-Ovest, 1.395 nel Nord-Est); nel Centro siamo intorno ai 1.000 casi e al Sud “solamente” 588.
La mortalità di questo tipo di tumore si aggira intorno al 25%, con possibilità di guarigione al 75%. Naturalmente, il tumore alla prostata può rivelarsi più difficile da trattare in caso di comorbidità, ovvero se ci sono altre malattie in corso. Andiamo allora a scoprire la relazione col Diabete di tipo 2 e cosa hanno compreso gli scienziati.
La Scienza da sempre ha studiato i meccanismi che fanno insorgere i tumori, quello alla prostata compreso. Ad oggi sappiamo che è impossibile prevedere al 100% se ci ammaleremo oppure no, ma possiamo tenere sotto controllo alcuni fattori di rischio. Il carcinoma prostatico può svilupparsi per predisposizione genetica, ma insieme a questa casualità ne troviamo altre:
Così come esistono alcuni fattori che “aiutano” il tumore a svilupparsi, esistono degli stili di vita e delle abitudini alimentari che proteggono la salute. Infatti, sempre la Scienza ci dice che per ridurre il rischio di carcinoma prostatico possiamo:
Va da sé che i soggetti in sovrappeso, o che hanno una dieta poco sana possono andare incontro a Diabete di Tipo 2 più facilmente di altri. Potremmo pensare, dunque, che il Diabete o altri Disturbi metabolici favoriscano l’insorgere del carcinoma alla prostata.
Un recente studio, del 2022, ha voluto indagare più a fondo sul rapporto tra diabete, obesità e tumore alla prostata. E ciò che ne è emerso è davvero paradossale.
“la sindrome metabolica (MetS), insieme ad altri fattori come l’obesità o l’ipertensione, aumentano la possibilità di sviluppare diabete e/o patologie cerebro e cardiovascolari“. E tra le altre cose è correlata all’insorgenza dei tumori alla prostata. Addirittura sembra che permetta alla malattia di diventare più aggressiva.
Invece, paradossalmente, il diabete tipo 2 sembra avere un effetto opposto. In uno studio pubblicato su National Library of Medicine viene evidenziato quanto segue. “I pazienti diabetici e i maschi con diabete mellito di tipo 2 (T2DM) hanno un rischio inferiore di sviluppare cancro prostatico rispetto ai pazienti senza T2DM, con l’aggiunta che i tumori di alto grado sono più comuni negli individui che non hanno diabete tipo 2″.
Dunque qualcosa di inaspettato, che va contro alcuni dei principi scientifici e che dovrà essere certamente approfondito. Comprendere meglio le dinamiche dell’insorgenza dei tumori aiuterà – insieme agli screening precoci – a salvare più vite umane.
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