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Economia

Legge 104 e lavoro notturno: il caregiver va sempre esonerato? La risposta che non ti aspetti

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Legge 104 e lavoro notturno: i caregiver che assistono un familiare con disabilità hanno altre agevolazioni oltre ai permessi retribuiti.

Infatti la legge prevede di esonerare alcune categorie di lavoratori dai turni di notte.

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In particolare, l’articolo 53 del decreto Legislativo n.151/2001 prevede questo divieto per:

  • le donne, nel periodo tra l’accertamento della gravidanza e il compimento di un anno di età del bambino, nella fascia oraria dalle 24 alle 6;
  • i minori, per almeno 12 ore consecutive che comprendono intervallo tra le 22 e le 6, oppure le 23 e le 7.

Non c’è invece l’obbligo per:

  • il padre o la madre di un minore di bimbi di età inferiore a 3 anni;
  • i genitori unici affidatari di minori di 12 anni;
  • i genitori adottivi o affidatari di un minore nei primi tre anni dall’arrivo in famiglia o comunque non oltre il raggiungimento dei 12 anni di età;
  • chi ha a carico dei familiari con disabilità e legge 104.

Vediamo come funzionano i permessi retribuiti.

Legge 104 e lavoro notturno: il quesito

Un nostro lettore ha inviato questa richiesta: “Buonasera sono un infermiere che lavora in ospedale. Ora ho un quesito: ho presentato domanda di esonero dal servizio notturno in quanto ho a carico un familiare con disabilità e che usufruisce della legge 104, e mi è stato concesso. Ora volevo sapere se potevo gestire io l’esonero, scegliendo anche i giorni in cui potevo prestare servizio notturno, oppure sono obbligato a non fare le notti. Attendo risposta, grazie.”

Richiesta esonero lavoro notturno per legge 104

I lavoratori dipendenti possono usufruire di tre giorni di permesso retribuito al mese, frazionabili anche in ore, per prestare assistenza a parenti o affini entro il terzo grado (secondo precise regole). Come già evidenziato, i caregiver che beneficiano della legge 104 possono essere esonerati dal lavoro notturno e anche dalla reperibilità, sempre nella fascia notturna. Però, se intendono comunque lavorare di notte, possono farlo.

Inoltre il lavoratore ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere, oltre a non poter essere trasferito senza il suo consenso.

Cosa si intende per ‘lavoro notturno’

Viene definito ‘lavoro notturno’ l’attività svolta per un periodo di almeno sette ore consecutive, comprendenti l’intervallo tra mezzanotte e le cinque del mattino.

Mentre è un ‘lavoratore notturno’ chi svolge in via non eccezionale, durante la notte, almeno tre ore di lavoro quotidiano. Oppure che dedica almeno una parte del suo orario lavorativo al periodo notturno, sempre in via non eccezionale. Questa ‘parte’ deve essere indicata nel CCNL di riferimento.

Permessi legge 104 e turnazione notturna

In risposta al quesito del lettore, evidenziamo quanto già spiegato nell’articolo. Il caregiver che assiste un familiare con disabilità può chiedere di essere esonerato dal lavoro di notte, perché non è obbligato a svolgerlo. Non c’è un divieto assoluto, quindi può anche farlo, ma deve comunque prendere una decisione in merito.

I permessi retribuiti legge 104 non devono essere autorizzati dal datore di lavoro, ma il CCNL comparto Sanità prevede che ci sia una programmazione mensile dei giorni in cui assentarsi, in modo che possano essere organizzati i turni in tempo utile. Salvo situazioni di urgenza, da comunicare nelle 24 ore precedenti e comunque non oltre l’inizio dell’orario lavorativo.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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