Opzione Donna e legge 104: si può anticipare la pensione, ma attenzione ai requisiti

È possibile accedere come caregiver ad Opzione Donna? Si, ma bisogna fare attenzione ai requisiti anagrafici da rispettare. 

Opzione Donna è uno strumento che consente il pensionamento anticipato. Si tratta di una misura che viene direttamente erogata dall’Inps ed aperta a tutte le lavoratrici, dipendenti e non, che lavorano sia nel settore pubblico che in quello privato. Si tratta dunque di una tipologia di prepensionamento straordinario. 

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Al momento infatti, i requisiti anagrafici per ottenere la pensione di vecchiaia restano ancora molto stringenti. È possibile infatti presentare richiesta per il pensionamento soltanto nel momento in cui si raggiungono i 67 anni di età, con almeno 41 anni di contributi maturati. Opzione Donna fa parte del Regime Sperimentale Donna. Un trattamento pensionistico speciale promosso in favore di alcune categorie di lavoratrici.

Non si tratta però di una misura strutturale. Opzione Donna viene infatti rinnovata di anno in anno attraverso una proroga nella legge di bilancio annuale.  

Opzione Donna, ecco come andare in pensione da caregiver e quali requisiti rispettare

Una nostra lettrice ci ha scritto in questi giorni per chiedervi un chiarimento circa la possibilità di andare in pensione sfruttando Opzione Donna.

Ho la legge 104 per assistere mio padre, sono stanca e vorrei andare in pensione. Posso accedere alla pensione Opzione donna come caregiver? Quali sono i requisiti? Vi ringrazio e attendo risposta

La risposta è sì, se si è una lavoratrice caregiver, è possibile utilizzare lo strumento Opzione Donna per andare in pensione prima. Bisogna però naturalmente soddisfare i requisiti previsti per legge, e che anche nel 2023 sono stati aggiornati. Il primo requisito da rispettare riguarda l’invalidità del familiare che si assiste in qualità di caregiver. Opzione Donna può infatti attivarsi soltanto se la persona affetta da disabilità, ha ottenuto la 104, vedendosi riconosciuta un’invalidità che non deve risultare inferiore al 74 per cento.

Nel caso invece si tratta di lavoratrici e non caregiver, Opzione Donna può essere utilizzata nel caso in cui la lavoratrice venga licenziata d’improvviso dalla sua azienda, o nel momento in cui si finisce in cassa integrazione per una crisi aziendale improvvisa. 

Cambiano i requisiti anagrafici nel 2023: ecco tutte le modifiche apportate dal governo

I requisiti anagrafici, per chi volesse approfittare di questa possibilità, sono però cambiati con l’ultima finanziaria del 2023 Nel caso delle caregiver che presentano richiesta, questo potranno accedere ad Opzione Donna con un minimo di 60 anni di età, e almeno 35 anni di contributi. Inoltre, alla data del 31 Dicembre 2022 i requisiti devono essere stati perfezionati.

Inoltre, riservato uno sconto di un anno per ogni figlio a carico. Ma non si possono superare però i due anni complessivi. Per fare un esempio pratico, una donna caregiver con un figlio a carico, potrà accedere a 59 anni. Mentre una donna con due figli a carico, potrà farlo a 58 anni. Non si potrà invece in alcun modo per la caregiver, anche nel momento in cui si hanno più di due figli a carico, andare in pensione a 57 anni. 

Opzione Donna, l’adeguamento alla speranza di vita Istat non è previsto: i requisiti anagrafici non cambieranno

Diversi invece i requisiti richiesti alle lavoratrici che finiscono vittima di un licenziamento. In questo caso infatti, le lavoratrici coinvolte, potranno accedere al pensionamento anticipato con almeno 58 anni di età e un minimo di 35 anni di contributi. 

Resta infine un’ultima precisazione da fare su questo tema. I requisiti anagrafici previsti per Opzione Donna, non possono in alcun modo subire variazioni derivanti dagli adeguamenti annuali della speranza di vita degli italiani. 

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