Gli aumenti delle bollette preoccupano gli italiani che hanno notato che tra ottobre e di dicembre le cifre sono raddoppiate.
Per evitare l’aumento delle bollette a partire dal 10 agosto 2022 il governo ha bloccato i prezzi da parte delle società di fornitura di gas ed energia elettrica.
I cittadini però si sono resi conto che nonostante tutto le bollette hanno subito un aumento, soprattutto nei mesi tra ottobre e dicembre.
Dopo varie segnalazioni, è intervenuta l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), ovvero l’Antitrust. Ha individuato alcune società di fornitura luce e gas che hanno alzato i prezzi delle bollette andando contro la normativa decisa dal governo. Infatti, nella totale illegalità stavano procedendo alla modifica unilaterale dei contratti senza lasciare una scelta a utenti e cittadini.
La notizia sconvolge molti cittadini perché le società coinvolte da questi aumenti illegittimi sono le più note: rappresentano l’80% del mercato. Sono più di 2 milioni gli utenti truffati e per questo che l’Antitrust ha ordinato alle società di ripristinare i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022.
Nello specifico, le società sono colpevoli di aver scavalcato l’articolo 3 del decreto-legge Aiuti Bis e di non aver tenuto conto del blocco imposto dal governo. Il provvedimento nei loro confronti è stata una multa di diversi milioni di euro.
Però, sembra che gli effetti del provvedimento non abbia dato il risultato sperato perché dai cittadini continuano ad arrivare al Garante comunicazioni di bollette con aumenti molto alti.
Come detto, il blocco delle tariffe sarà valido fino al 30 aprile 2023 qualsiasi clausola. Di conseguenza, le società di fornitura luce e gas non potranno modificare il prezzo di vendita dell’energia fornita.
Quindi, se un utente riscontra una modifica del proprio contratto legato al prezzo dell’energia deve inviare una segnalazione tramite reclamo. Per farlo è necessario seguire le indicazioni segnalate sulla stessa bolletta.
Inoltre, è possibile affidarsi alla conciliazione gestita da ARERA, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente inviando una procedura in modo gratuito entro 40 giorni. In questo caso la procedura sarà conclusa entro 3 mesi.
Qualsiasi sia la procedura scelta, il rimborso dovuto dovrebbe arrivare in automatico. Le associazioni dei consumatori, però, consigliano agli utenti che si trovano in questa situazione di inviare un sollecito alla società coinvolte tramite posta elettronica certificata o tramite raccomandata A/R.
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