È arrivata una “Bolletta Pazza”, non pagatela si può contestare: i passi da seguire

Oltre ai rincari, è possibile che alcuni utenti ricevano bollette stratosferiche ingiustificate. Come contestare una fattura della Luce, dunque? Ecco la procedura.

Indipendentemente dall’aumento dei prezzi dell’energia, può capitare di ricevere una bolletta troppo salata, con dei consumi addebitati che non sono compatibili con quelli usuali. Per fortuna possiamo risolvere, anche se dobbiamo armarci di tanta pazienza.

Come contestare una fattura della Luce
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Negli ultimi mesi, lo sappiamo, i prezzi di Luce e Gas sono aumentati tantissimo. Ma bene o male ogni cittadino conosce le sue abitudini e consumi, e riesce a calcolare più o meno quanto andrà a spendere. In genere paghiamo bollette di qualche centinaio di euro, ma se arriva – ad esempio – una fattura della Luce da più di mille euro, cosa dobbiamo fare? Ecco perché può succedere e quali sono le procedure da seguire per risolvere il problema.

Ricevere una “bolletta pazza” non è così infrequente come si può pensare. Può capitare a chiunque e quando succede sono attimi di vero panico. Ma non dobbiamo temere, perché come consumatori abbiamo a disposizione tanti strumenti di tutela.

Ti è arrivata una “Bolletta Pazza”? I primi step da fare subito

Apriamo la bolletta della Luce e rischiamo, per qualche istante, un mezzo infarto. Può capitare, soprattutto se leggiamo cifre “pazze” nel totale da pagare. Se accade, dobbiamo fermarci un attimo, prendere un respiro e fare alcune cose nell’immediato.

Per prima cosa, leggiamo nel dettaglio della bolletta se il consumo che ci viene addebitato è reale (cioè da lettura del contatore) o stimato. Se il consumo risulta reale, ma è eccessivo rispetto ai nostri consumi abituali, dobbiamo subito controllare il contatore. Infatti è tramite questo strumento che possiamo confrontare la lettura. Non solo: il contatore è un mezzo con cui possiamo verificare se ad esempio abbiamo in casa un elettrodomestico che consuma troppo.

Se abbiamo il sospetto che i consumi siano schizzati alle stelle per colpa – ad esempio – di un frigorifero ormai vetusto, dobbiamo fare delle prove “tecniche”. Spengiamo tutti gli elettrodomestici non fondamentali e lasciamo acceso solamente il “presunto colpevole”. Andiamo al contatore e controlliamo di quanto “gira”. Già da qui potremo capire se la fattura della Luce è coerente o se c’è stato un errore da parte del fornitore di energia o del distributore (l’azienda che si occupa dei contatori).

Infatti, se abbiamo verificato che non consumiamo più del solito, significa che qualcosa non ha funzionato nella comunicazione della lettura. Può capitare, ad esempio, che andando a controllare il contatore notiamo che il display non funziona. Ciò accade con i nuovi contatori Smart. In questo caso significa che non possiamo più controllare i nostri consumi, e quindi dobbiamo contattare immediatamente il nostro fornitore della Luce, e anche l’azienda che si occupa della manutenzione dei contatori.

Come contestare una fattura della Luce, i passi da seguire

Dunque se abbiamo la certezza che non siamo stati noi a consumare così tanti kw e troviamo il contatore guasto, dobbiamo effettuare subito due telefonate. La prima al nostro fornitore di energia, per comunicargli quanto sta accadendo e aprire una contestazione. La seconda, a E-distribuzione, segnalando il guasto al contatore.

Il fornitore di energia risponderà molto probabilmente che si limita a fatturare i consumi inviati dal contatore, e che quindi dovremo interfacciarci con la società che li gestisce fisicamente.

Una volta che abbiamo segnalato il guasto, potremo prendere un appuntamento con un tecnico, che verrà a sostituire il contatore. Possiamo anche chiedere una rettifica dei consumi, ovvero un’analisi dei consumi reali a cui solamente i tecnici di E-distribuzione possono accedere. Questi verranno poi rimandati alla società fornitrice di energia, che andrà poi a rimodulare la bolletta.

Attenzione, però, per tutelarsi meglio dobbiamo effettuare dei passaggi, perché tutte queste procedure si svolgono in tempi purtroppo molto lunghi. Il rischio è che nel mentre scada il termine per pagare la bolletta. Se non vogliamo diventare soggetti inadempienti dobbiamo mandare una comunicazione scritta al nostro fornitore, possibilmente tramite PEC. In caso non si possieda una casella di posta elettronica certificata, va bene anche una lettera cartacea raccomandata a/r.

In questa comunicazione, dobbiamo inserire tutti i dati (numero cliente, codice Pod, numero fattura eccetera) e chiedere la sospensione temporanea del pagamento a causa del guasto al contatore. Oppure della verifica dei consumi richiesta al gestore del contatore, che ricordiamo non è la società che ci fornisce energia ma E-distribuzione.

Ci vuole davvero tanta pazienza, perché dobbiamo alternare le telefonate a E-distribuzione e al nostro fornitore. Solitamente, però, avviene anche un (cospicuo) scambio di email, così che possiamo monitorare l’andamento della pratica di reclamo.

Una volta che il contatore è stato sostituito, oppure si è potuti risalire ai consumi reali, la società di energia fa un conguaglio ed emette una fattura nuova con i corretti addebiti.

Quali sono i diritti del consumatore

Se nonostante tutti questi passaggi risulta ancora un consumo eccessivo, purtroppo non rimane che chiedere la rateizzazione della bolletta. Possiamo farlo telefonando al fornitore oppure dal sito internet dello stesso, magari accedendo al nostro account.

Ma se pensiamo che ci siano state delle irregolarità, allora possiamo recuperare tutte le prove delle comunicazioni avvenute con il fornitore e con E-distribuzione (Pec, lettere, email eccetera) e rivolgerci ad uno sportello dei Diritti del Consumatore. Una volta spiegata la situazione, l’organo competente farà da mediatore con tutti gli interessati, per arrivare ad una conclusione della pratica trasparente e che offra tutela a tutte le parti.

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