Nuova Sabatini, agevolazioni ed investimenti: novità dal primo gennaio 2023, quello che devi sapere per non perderle

La nuova Sabatini è un provvedimento che comporta finanziamenti ed agevolazioni per le PMI e che ora cambia veste per le domande presentate a partire dal primo gennaio 2023. Le novità sugli investimenti green o a basso impatto ambientale.

Non solo legge di Bilancio 2023: in questi giorni è interessante ricordare anche le ultime novità circa l’agevolazione legge Sabatini, la quale di fatto cambia profilo per quanto riguarda le domande effettuate dal primo gennaio 2023.

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Proprio il fondamentale portale del Ministero dello Sviluppo Economico, che serve infatti alla presentazione delle richieste, non sarà accessibile da parte degli interessati nei giorni che vanno dal 28 dicembre al primo gennaio 2023 – e questo per consentire l’adeguamento alla nuova disciplina.

Nel corso di questo articolo, vedremo in breve in che cosa consiste la nuova Sabatini e ci focalizzeremo sulle novità di questi ultimi giorni, che è opportuno conoscere in vista del 2023. I dettagli.

Nuova Sabatini: che cos’è in breve

Ebbene, la cd. “Nuova Sabatini” è, in buona sostanza, quell’agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy allo scopo di agevolare l’accesso al credito delle aziende e aumentare la competitività del sistema produttivo italiano. In particolare, l’agevolazione dà forza e sostiene gli investimenti per comprare o acquisire in leasing attrezzature, impianti e macchinari, come anche beni strumentali ad uso produttivo e hardware, senza dimenticare tecnologie digitali e software.

Sostanzialmente la legge Sabatini comporta perciò l’attribuzione, a valere su un plafond di provvista formato presso la gestione separata di Cassa depositi e prestiti S.p.a., di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese da parte di istituti di credito e intermediari finanziari. Lo scopo è quello di agevolare investimenti nei beni di cui sopra.

Ma non solo: la citata legge prevede anche l’erogazione di un contributo, da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, proporzionato agli interessi quantificati sui citati finanziamenti.

Nuova Sabatini: in cosa consiste il contributo per le piccole imprese e come funziona

Sabatini: riferimenti normativi

Un nuovo provvedimento ad hoc include la disciplina aggiornata d’attuazione delle misure di accesso al credito Sabatini, fissando anche le modalità di erogazione dei finanziamenti. Onde attuare le modifiche apportate al meccanismo da parte della manovra 2020 (articolo 1, comma 227, L. 160/2019), ma anche per recepire le successive modifiche normative avutesi nel corso del tempo, è stato varato il decreto interministeriale dello scorso 21 aprile 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana a giugno.

Ma è con la circolare direttoriale n. 410823 del 6 dicembre 2022 che sono state pubblicate le istruzioni pe la corretta applicazione degli interventi, come anche gli schemi di domanda e di dichiarazione. Con il provvedimento citato dettagli anche sull’ulteriore documentazione che l’impresa è tenuta a presentare per poter godere degli aiuti in oggetto.

Investimenti green: novità nella legge Sabatini dal primo gennaio 2023

Come abbiamo accennato sopra, arrivano gli investimenti green nella nuova Sabatini, per le domanda a partire dal prossimo primo gennaio. Infatti, l’art. 1, comma 227, della legge n. 160 del 2019 (legge di bilancio 2020) ha previsto l’assegnazione di una specifica dotazione finanziaria nel quadro delle risorse mirate alla Nuova Sabatini per investimenti a basso impatto ambientale su iniziativa di micro, piccole e medie imprese. Ciò nella finalità di stimolare la crescita delle realtà produttive nazionali, che come sappiamo sono in buona parte PMI.

Gli investimenti di rilievo sono ‘green’ perché sono correlati all’acquisto, o acquisizione nell’ipotesi di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad utilizzo produttivo e a ridotto impatto ambientale – nel quadro di programmi mirati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e degli iter produttivi.

Per attuare queste regole, il decreto interministeriale dello scorso 22 aprile 2022 però dispone, ai fini dell’erogazione del contributo maggiorato, il possesso di una certificazione ambientale ad hoc di processo, o anche di un’idonea certificazione ambientale di prodotto.

Alcuni ulteriori chiarimenti sulle agevolazioni

Ricordiamo inoltre che il finanziamento in gioco, il quale può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% della quota del finanziamento stesso, deve avere le seguenti caratteristiche:

  • durata non maggiore di 5 anni;
  • ammontare incluso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
  • del tutto usato per coprire gli investimenti ammissibili.

Mentre per quanto riguarda l’accennato contributo del Ministero, ribadiamo per chiarezza che si tratta di un contributo in conto impianti la cui entità è fissata in misura uguale al valore degli interessi quantificati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo pari all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:

  • 2,75% per gli investimenti ordinari;
  • 3,575% per gli investimenti 4.0;
  • 3,575 per gli investimenti green, ma in riferimento a domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023.

Per ulteriori informazioni in materia rinviamo comunque ai dettagli pubblicati in una pagina web ad hoc sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

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