INAIL permette di viaggiare sui treni gratuitamente: ecco chi sono gli interessati

Si tratta di un’estensione dei servizi dell’INAIL che dal 20 dicembre 2022 permetterà di usufruire di condizione agevolate sui viaggi in treno ad alcune categorie di persone.

La Carta Blu è la tessera nominativa che riconosce il diritto di usufruire di condizioni agevolate sul territorio nazionale.

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Dal 20 dicembre 2022 la Carta blu sarà riconosciuta ai titolari di rendita INAIL con assegno per assistenza personale continuativa (APC). Oltre a questi la Carta blu si estende a chi usufruisce dell’assegno per le menomazioni da infortunio sul lavoro o malattia professionale.

Si tratta di una agevolazione economica rinnovabile che consente di acquistare un biglietto unico anche per l’accompagnatore. La Carta blu può essere richiesta presso gli uffici INAIL e nelle biglietterie Trenitalia. In questo ultimo caso va mostrato l’attestato di titolarità di assegno per assistenza personale continuativa.

Quanto dura la Carta blu dell’INAIL?

La carta ha una durata di cinque anni e permette di viaggiare gratuitamente sui treni regionali, le Frecce, gli Intercity Notte e Intercity. È possibile acquistare un biglietto che vale per tutte le classi di viaggio compresi il servizio Business, Premium e Standard e nei servizi cuccetta o vagone letto.

Si tratta di una iniziativa che si affianca agli sforzi dei vari ministeri per migliorare l’indennizzo per i lavoratori oltre che mettere a punto la prevenzione degli infortuni legati al lavoro. Secondo uno studio internazionale l’Italia è una anomalia per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro.

L’Italia, come l’India e il Mali negli infortuni sul lavoro

Lo studio della Gallup tenendo conto dei dati statistici delle popolazioni a livello globale; quelle dei paesi ad alto reddito dove rischi sono più comuni l’Italia presenta una drammatica eccezione.

Qui, il 36% dei lavoratori interpellati per il Risk Poll ha riferito di avere subito un danno grave sul lavoro nei due anni precedenti. Si tratta della percentuale più alta tra i paesi europei. Il dato è straordinario tanto che l’Italia risulta uno dei soli tre Paesi al mondo, insieme all’India e il Mali dove la percentuale ha superato il 30%.

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