Invalidità e 104: aumenta l’assegno da gennaio 2023, la verità sull’importo e i fortunati

Dal prossimo anno potrebbero arrivare gli aumenti a chi percepisce l’invalidità, ma chi sono i soggetti interessati nello specifico? Ecco cosa c’è da sapere

Alcune persone, che percepiscono la misura di invalidità, potrebbero ricevere gli aumenti a partire dal prossimo anno: ma a quanto ammontano gli importi? Ecco cosa c’è da sapere in merito e chi li riceverà.

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Informazione Oggi

Gli aumenti in questione, detti anche maggiorazioni sociali, saranno dati ai soggetti che hanno sessant’anni e che hanno una condizione economica precaria. L’aumento sarà dato in relazione ai trattamenti di tipo assistenziali e non saranno tenuti in considerazione le integrazioni relative ai trattamenti minimi.

Gli aumenti saranno corrisposti a chi ha una prestazione AGO ed anche ai lavoratori autonomi con iscrizione alla Gestione speciale.

La maggiorazione sarà riconosciuta a coloro che percepiscono la pensione d’invalidità, quella per ciechi o sordomuti. O ancora chi percepisce l’assegno sociale oppure la prestazione previdenziale.

La misura ha in programma l’incremento degli importi con un sistema di maggiorazione a partire da prossimo anno. Di seguito l’elenco degli aumenti.

Le persone che hanno meno di sessantacinque anni e non hanno altro reddito riceveranno 10.33 euro. Coloro che hanno un’invalidità del cento per cento ed hanno un’età tra i diciotto ed i sessanta e non hanno un reddito maggiore rispetto ad una data soglia, riceveranno 395.73 euro.

I soggetti che percepiscono l’assegno sociale sostituto inerente all’invalidità parziale oppure totale ed ha più di sessantacinque anni riceverà 93.22 euro.

Coloro che, invece, ricevono l’assegno sociale sostituto inerente all’invalidità parziale ed hanno più di settant’anni riceveranno 192.68 euro.

Per i soggetti che hanno l’assegno sociale sostitutivo ed un invalidità totale ed hanno più di sessantacinque anni, l’incremento sarà pari a 192.68 euro.

Ed infine, il soggetto che ha un assegno sociale che tiene conto del limite reddituale riceverà un aumento di 12.92 euro.

Invalidità e aumenti 2023: quali sono i requisiti da rispettare?

Ma se si è dipendente pubblico vi è la possibilità richiedere la pensione di invalidità? Ecco cosa c’è da sapere in merito, le modalità e quali sono le possibilità.

Ritornando all’argomento cardine di questo articolo, nel paragrafo precedente sono strati resi noti i vari importi inerenti alla maggiorazione. Questi vanno da 10.33 euro fino a 395.73 euro.

Per quanto concerne il limite d’età questo è fissato a settant’anni, ma può essere anche a sessantacinque se sono stati versati per lo meno cinque anni di contributi. Vi è la possibilità di ridurre di un anno se i contributi versati sono di 2 anni e mezzo.

Di conseguenza, se si hanno 2 anni e 6 mesi di contributi l’incremento va dato a chi ha sessantanove anni. A sessantotto anni, invece, l’aumento sarà dato a chi ha sette anni e 6 mesi di contributi.

Se, invece, si hanno dodici anni e 6 mesi di contributi, l’aumento arriva se si hanno sessantasette anni. Se si hanno sessantasei anni, invece, i contributi devono essere almeno di diciassette anni e 6 mesi.

Infine, se si hanno sessantacinque anni i contributi devono essere di per lo meno ventidue anni e 6 mesi di contributi.

L’incremento non riguarda tutti coloro che ricevono un trattamento assistenziale e vi sono tenuti in considerazione i redditi.

Per ricevere gli aumenti inerenti alla prestazione di invalidità è necessario che il soggetto interessato abbia un assegno minore oppure uguale a 524.35 euro rispetto all’anno in corso e 572 euro rispetto all’anno prossimo. Ed inoltre non si possono avere redditi ulteriori.

I redditi complessivi per poter ricevere gli aumenti durante l’anno prossimo deve essere uguale o inferiore a 7.436 euro. I limiti sono stati aggiornati grazie alla rivalutazione del 7.3 per cento. Se invece si è sposati i redditi non devono essere maggiori di 22.308 euro.

Gli incrementi

Come anticipato nel paragrafo precedente, a partire dal 01.01.2023 vi saranno degli incrementi per quanto concerne la pensione previdenziale ed anche quella assistenziale per mezzo della rivalutazione del 7.3 per cento.

Di conseguenza, gli assegni erogati ogni mese riguardanti l’assistenza oppure l’invalidità civile subiranno un aumento ci più o meno ventuno euro, fino a 313 euro. Per quanto concerne, invece, l’accompagnamento vi sarà un aumento sempre del 7.3 per cento e si arriverà quindi a 562.62 euro. L’aumento quindi sarà di 38.26 euro per ogni mensilità.

Per quanto riguarda, invece, i ciechi civili assoluti l’assegno subirà un incremento di 23.09 euro. Di conseguenza passerà da 316.38 a 339.47.

Le pensioni per i ciechi civili assoluti ricoverati e per quelli parziali vi sarà un aumento di 21.36 euro e di conseguenza salirà a 313.91 euro. Lo stesso vale per le perone sorde e per coloro che percepiscono le indennità di frequenza e sono invalidi con età minore di 18 anni.

L’accompagnamento per i ciechi civili assoluti, invece, passerà a 1.015,92 rispetto ai 984.80 euro. Per quanto concerne, invece, l’assegno mensile per comunicazione per sordi vi sarà un incremento di 18.96 euro e passerà dunque a 278.71 euro.

Vi è poi l’indennità speciale per ciechi ventesimisti. Questa passerà da 215.35 euro a 231.07. Ed infine, l’assegno per i dipendenti con drepanocitosi (o altro) subirà un incremento ed i soggetti interessati riceveranno ogni mensilità 563.73 euro.

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