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Picco Influenza: ‘Non portate i bambini in Ospedale’, il frutto del terrore e l’appello di un Primario

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Siamo nel picco d’Influenza e molti bambini sono ammalati, ma il panico sta creando ancora più danni. La testimonianza di un Primario.

Anche se i bambini si ammalano d’influenza, i genitori devono sapere che corrono più rischi a recarsi al Pronto Soccorso. Ecco il perché, spiegato dal Primario della Pediatria di Pistoia, il dottor Agostiniani, che opera in Toscana.

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Potremmo definirlo tristemente il “frutto del terrore”, ciò che sta accadendo in questi giorni negli ospedali italiani. Molte mamme non trovano assistenza dal loro pediatra, vedono i loro bambini con la febbre alta e hanno paura, e così si recano negli ospedali.

La paura, oltre a quella che tutti i genitori provano fisiologicamente per i propri figli, è però alimentata di continuo dalle notizie diffuse dai Media. I titoli delle più prestigiose testate continuano a ripetere che questa influenza “picchia più duro”, e che “colpisce soprattutto i bambini”. Le dichiarazioni dei noti virologi assumono toni quasi “minacciosi”, parlando di colpe nei ritardi sulle vaccinazioni. E poi spuntano allarmi su “triplendemie”, “virus più cattivi degli altri anni” e di “casi in aumento in età pediatrica”.

Con questa atmosfera, quale mamma e quale papà non avrebbero il terrore che i loro figli si ammalino gravemente? E allora abbiamo anche il dovere di rassicurare questi poveri genitori che sì, obiettivamente, in questi giorni si trovano a curare i tanti casi di influenza stagionale. O meglio, abbiamo il dovere di informarli correttamente su come affrontare la malattia senza cedere al panico.

Ci dà alcuni consigli in questo senso il dottor Rino Agostiniani, primario della Pediatria di Pistoia e tesoriere Sip (Società italiana Pediatri), che ha rilasciato un’intervista ad un quotidiano locale della Toscana, “La Nazione“.

Picco d’Influenza, ‘Non portate i bambini in Ospedale’

Gli ospedali, in questi primi giorni di dicembre, sono pieni e la notizia corre su tutti i giornali. Ma di tutti gli accessi al Pronto Soccorso, solamente una minima parte necessita poi di ricoveri. E fortunatamente, aggiungiamo.

Il Primario di Pediatria di Pistoia racconta in un’intervista cosa è accaduto: “Siamo stati tutti letteralmente presi d’assalto. Tra la sera di sabato 3 e quella di domenica 4 dicembre sono stati 277 i bambini portati nei reparti di pediatria degli ospedali dell’Asl Toscana Centro. Numeri incredibili. Ma soprattutto, fa riflettere l’esigua percentuale dei piccoli che una volta visitati sono stati ricoverati: appena 10“.

Queste parole non sono di accusa, tutt’altro, ma il professore ammette che forse ci vorrebbe un servizio più efficace che aiuti i genitori a non correre in ospedale ogni volta che i loro bambini hanno la febbre.

Infatti, anche se disagevole, la febbre è un meccanismo di difesa, e non deve far paura. Lo spiega proprio il dottor Agostiniani, che suggerisce ai genitori come capire se la situazione è sotto controllo oppure bisogna ricorrere al Pronto Soccorso.

Cosa fare per affrontare senza paura il malanno stagionale e il Covid

I bambini possono guarire facilmente dall’influenza tenendo sotto controllo i sintomi con i classici medicinali, ovviamente se prescritti dal pediatra: Ibuprofene o Paracetamolo. La febbre serve a distruggere i virus e i bambini devono imparare a lottare con essi per diventare più forti. E poi esistono le vaccinazioni, che sono un’arma in più, da adottare dopo aver valutato la singola situazione col proprio pediatra di fiducia.

Naturalmente ogni caso è a sé e anche malanni come l’influenza possono dare problematiche gravi. Ma con il supporto del pediatra o del medico si possono affrontare singolarmente le varie situazioni, senza intasare gli ospedali.

I casi invece in cui portare i piccoli in ospedali con la febbre alta sono essenzialmente due: in caso si tratti di neonati, fino ai 4-6 mesi, o nel caso in cui si noti che il bambino è meno vigile, cioè se modifica molto la sua condotta abituale“.

Portare il piccolo in ospedale con l’influenza vuol dire esporlo al rischio che venga contagiato con altri virus

Gli ospedali, si sa, sono serbatoi di virus e batteri anche molto potenti, talvolta resistenti agli antibiotici. I mezzi per guarire dall’influenza e dal Covid ci sono e possiamo divulgare le “istruzioni” giuste, invece di fomentare panico e paura. Così come si potrebbe aumentare la risposta di ogni territorio.

Fondamentale, aggiunge il professor Agostiniani, è non somministrare antibiotici se non prescritti dal medico. Questi farmaci non servono né per l’Influenza né per il Covid, e vanno anzi a creare ancora più danni perché distruggono anche i batteri “buoni”.

Ciò che sta accadendo a Pistoia è (anche) il frutto di una prolungata comunicazione aggressiva, che dura da ormai quasi tre anni. Il rapporto di fiducia con il proprio medico o pediatra rimangono fondamentali e ogni cittadino sa che può rivolgersi a queste figure per qualsiasi esigenza.

(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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