Cartelle esattoriali annullate: cosa succede per le multe e il bollo auto scaduto? La verità è questa

Anche le cartelle esattoriali per multe e bollo auto rientrano nella nuova Rottamazione? Quali sono i limiti per usufruire della manovra?

Il Governo Meloni ha fortemente voluto una nuova tregua fiscale. Non tutte le cartelle di pagamento, tuttavia, potranno essere oggetto della Rottamazione quater.

CARTELLE ESATTORIALI
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La normativa impone specifici limiti, relativi all’importo dei debiti e alla data di notifica delle cartelle. Scopriamo, dunque, quali sono le categorie di tributi per le quali i debitori potranno richiedere l’applicazione dei benefici previsti dalla manovra finanziaria.

Non perdere il seguente approfondimento: “Rottamazione secondo la nuova ‘Regola del 5’ 😀 incredibile, il taglio dei debiti è assicurato“.

Quali cartelle esattoriali rientrano nella Rottamazione?

La nuova tregua fiscale, prevista per il 2023, interesserà anche i debiti per multe e bollo auto. Dunque, non ci saranno grosse novità, per quanto riguarda le tipologie di cartelle esattoriali, rispetto alle scorse edizioni della Rottamazione.

È stato ufficializzato, infatti, che rientreranno nella misura tutti i debiti maturati con lo Stato a causa dell’omesso pagamento di tasse, imposte e contributi. Il limite massimo da prendere in considerazione è quello di mille euro. In altre parole, potranno accedere alla Rottamazione esclusivamente i destinatari di cartelle di pagamento che sono inferiori a tale cifra.

La normativa, inoltre, prescrive che le ingiunzioni di pagamento devono essere state notificate tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2015. Al di fuori di tale intervallo temporale, non si ha la possibilità di sfruttare la pace fiscale.

Molti contribuenti, poi, si chiedono se l’annullamento riguarderà anche le cartelle esattoriali derivanti da multe e mancato pagamento del bollo auto. Rassicuriamo i nostri lettori, sottolineando che la Rottamazione interesserà anche tali debiti. Entro la fine di giugno 2023, infatti, tutte le informazioni relative a tali cartelle dovranno essere inviate agli Enti locali e alla varie istituzioni, addetti alla cancellazioni di tutti i debiti pendenti, eliminati dalla manovra finanziaria.

Il tetto massimo da rispettare per accedere alla Rottamazione

Come abbiamo specificato, la Rottamazione può intervenire solo in relazione ai debiti di importo non superiore ai mille euro. Si può, eventualmente, suddividere la cifra in varie cartelle minori e usufruire, così, dell’agevolazione? Si tratta di un interrogativo che affligge una gran numero di contribuenti in debito con il Fisco. In realtà, finora, né l’Agenzia delle Entrate né altri Enti (ad esempio, il Ministero del Tesoro) hanno chiarito la questione e fornito risposte adeguate.

Ad esempio, se un contribuente è in debito con lo Stato per una somma di 1.500 euro (700 euro per mancato versamento IRPEF e 800 per mancato versamento di tributi locali), ha la facoltà di beneficiare dell’annullamento delle cartelle esattoriali? Poiché si tratta di una cifra totale che eccede il limite di mille euro, la possibilità di accedere alla Rottamazione dovrebbe essere negata.

Nella realtà, tuttavia, anche i debitori che si trovano in tale condizione possono usufruire dei benefici della manovra finanziaria. Nell’esempio appena illustrato, infatti, i debiti si riferiscono ad imposte diverse. Questo significa che, salvo specifiche indicazioni da parte degli uffici governativi, tali cartelle possono essere “scomposte”  e consentire l’accesso alla Rottamazione.

La Legge di Bilancio 2023, infatti, si riferisce, nel dettaglio, ai “singoli carichi affidati all’Agenzia di riscossione” e, dunque, non al debito complessivo.

Per ulteriori informazioni, consulta il seguente articolo: “Condono fiscale: addio debiti e cartelle 😀 numerosi vantaggi per la nuova Rottamazione quater“.

Cosa accade alle cartelle esattoriali di importo superiore a mille euro?

Quanto appena specificato non vale, tuttavia, per i singoli debiti che hanno un importo maggiore di mille euro. In tal caso, dunque, i contribuenti possono richiedere solo una semplice rateizzazione di quanto dovuto e pagare una sanzione ridotta al minimo. Nello specifico, la multa ammonta al 2%.

Il pagamento dei debiti affidati agli Enti di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, invece, in base a quanto specificato dalla Legge di Bilancio, può avvenire in maniera agevolata. In particolare, i contribuenti dovranno pagare solo del debito, senza sanzioni, interessi, interessi di mora, sanzioni civili extra e somme maturate a titolo di aggio.

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