I permessi retribuiti legge 104 spettano alle persone con disabilità o ai loro familiari, a patto però che abbiano determinati requisiti.
Questi tre giorni di permesso, frazionabili anche in ore, sono concessi, oltre che al lavoratore disabile grave:
I permessi legge 104 possono essere riconosciuti a parenti e affini di terzo grado solo in determinati casi.
Ossia quando i genitori, il coniuge, la parte dell’unione civile o il convivente di fatto abbiano compiuto 65 anni, siano affetti da patologie invalidanti, deceduti o mancanti.
Una nostra lettrice ha inviato in redazione questa domanda: “Mio figlio aveva l’invalidità al 100% per cui ho goduto dei permessi mensili per potergli stare vicino. Da qualche mese l’invalidità gli è stata ridotta al 50% pur continuando ad avere capacità di deambulazione sensibilmente ridotta, art. 381 DPR 495/1992 (come da verbale). Mi chiedo se potrò ancora usufruire dei permessi mensili. Grazie.”
Per poter fruire dei tre giorni di permesso al mese, il lavoratore deve dichiarare di dover assistere un familiare disabile in situazione di gravità. Questa condizione si verifica, secondo quanto riportato sul testo della legge 104/92 articolo 3 comma 3, quando “la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età”. Tale quindi da richiedere un intervento assistenziale che si configuri come continuativo, permanente e globale. Quindi questo diritto non viene concesso a tutti indistintamente, ma solo a coloro che siano stati riconosciuti disabili con connotazione di gravità nei verbali di invalidità civile o handicap.
Un altro requisito tra quelli richiesti per fruire dei permessi 104 riguarda la situazione lavorativa: sono riservati ai lavoratori dipendenti. Restano quindi esclusi i lavoratori autonomi o parasubordinati, a chiamata e a domicilio, oltre che i lavoratori agricoli a tempo determinato occupati a giornata. Inoltre la persona con grave disabilità e legge 104 da accudire non deve essere ricoverata presso strutture pubbliche e private che garantiscono assistenza sanitaria continuativa.
L’articolo 381 DPR 495/1992 fa riferimento alle agevolazioni per la circolazione e la sosta di veicoli al servizio delle persone invalide con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta. Può quindi fare richiesta del contrassegno di parcheggio per disabili e usufruire dei vantaggi previsti.
In merito al quesito della lettrice, i permessi retribuiti legge 104/92 possono essere concessi solo nel caso in cui la disabilità del figlio sia riconosciuta come ‘grave’ dalla competente commissione medica. Se invece le sue condizioni sono migliorate, e non ha più (fortunatamente!) necessità di assistenza continua, non ha più il diritto di fruirne. Non potrà, di conseguenza, inoltrare una nuova domanda all’INPS.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.
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