Rottamazione dei debiti fino a 1.000 euro: è davvero conveniente per tutti?

Il prossimo anno dovrebbe intervenire la rottamazione delle cartelle esattoriali. Chi potrà approfittare di questa misura?

Sono numerosi i cittadini che, purtroppo, hanno debiti da saldare con l’Agenzia delle Entrate. Per questi soggetti è in arrivo un’importante novità.

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L’Esecutivo, infatti, ha annunciato che, nel 2023, ci sarà la rottamazione delle cartelle esattoriali di importo fino a 1.000 euro. In realtà, già l’art. 4, commi da 4 a 9, del D.L. n. 41/2021, aveva previsto lo stralcio dei debiti fino a 5 mila euro, per le cartelle di pagamento emesse tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010.

L’importo di mille euro, ovviamente, dovrà essere accertato, prendendo in considerazione capitale, interessi per tardiva iscrizione a ruolo e sanzioni. Sono ancora incerte, invece, le informazioni relative alla fissazione di un eventuale limite ISEE per decidere chi saranno i beneficiari dello stralcio delle cartelle.

Ma procediamo con calma e scopriamo quali debiti saranno interessati dalla manovra del Governo.

Leggi anche il seguente approfondimento: “Cartelle esattoriali, un incubo da cui risvegliarsi sereni: a chi spetta la rottamazione“.

Nuova rottamazione: a quali debiti si riferisce?

Durante la campagna elettorale, la coalizione di centrodestra ha più volte fatto riferimento ad una nuova tregua fiscale. Dopo poche settimane dall’insediamento, il neo Governo ha svelato che la pace fiscale ci sarà. In particolare, essa avverrà attraverso 3 tipi di intervento, distinti tra loro:

  1. stralcio dei debiti fino a 1.000 euro;
  2. saldo e stralcio dei debiti fino a 3 mila euro. Questo vuol dire che il contribuente debitore è tenuto al pagamento solo di una percentuale (dovrebbe essere del 10% dell’imposta) e ci sarà l’azzeramento delle sanzioni e degli interessi di mora;
  3. rottamazione dei debiti superiori a 3 mila euro. Bisogna versare, dunque, solo l’imposta contestata, mentre vengono azzerati le sanzioni e gli interessi di mora.

La rottamazione delle cartelle esattoriali dovrebbe interessare le cifre affidate agli agenti di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2021.

Consulta anche questo articolo: “Flat tax e tregua fiscale, taglio delle cartelle e rottamazione quater: un sospiro di sollievo tanto atteso“.

È davvero vantaggiosa la rottamazione?

È bene specificare che, così come già stabilito dall’art. 4, commi da 4 a 9, del D.L. n. 41/2021, per lo stralcio delle cartelle fino a 5 mila euro, la cifra di 1.000 euro dovrà essere verificata. In che modo? Considerando i seguenti elementi:

  • capitale;
  • interessi per ritardata iscrizione a ruolo;
  • sanzioni.

Non si hanno, invece, notizie dettagliate in merito a possibili limiti di ISEE, per determinare gli specifici destinatari dello stralcio delle cartelle di pagamento. Bisognerà, dunque, attendere la pubblicazione del testo definitivo della norma.

Dell’ultima rottamazione, però, hanno potuto beneficiare solo:

  • le persone fisiche che, nell’anno d’imposta 2019, avevano accumulato un reddito imponibile fino a 30 mila euro;
  • i soggetti diversi dalle persone fisiche che, nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, hanno avuto un reddito imponibile fino a 30 mila euro.

Chi sono i beneficiari dello stralcio delle cartelle?

La scorsa rottamazione ha coinvolto i debiti fino a 5 mila euro, affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Se il nuovo saldo e stralcio dovesse riconfermare tale periodo, nella maggior parte dei casi, vi sarebbero debiti già prescritti, per i quali i contribuenti non dovevano già pagare più nulla.

La situazione, invece, è differente nel caso di annullamento dei soli debiti fino a 1.000 euro, affidati agli agenti della riscossione entro il 31 dicembre 2021. Solo in questa ipotesi, infatti, ci sarebbe un provvedimento davvero favorevole per i contribuenti, che potrebbero liberarsi delle tanto temute cartelle esattoriali.

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