Sono in debito con il Fisco? In arrivo la cancellazione delle cartelle ma non per tutti

I contribuenti in debito con il Fisco potranno ottenere la cancellazione delle cartelle esattoriali ad una condizione.

Prima di capire se si rientra nella Pace Fiscale in programma occorre sapere se si hanno carichi pendenti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

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InformazioneOggi

Il Governo Meloni ha in programma una Pace fiscale volta a ristabilire un rapporto di fiducia e collaborazione tra contribuenti e Fisco. In particolare parliamo di quei cittadini che sono in debito con l’ente Riscossione e che presto potrebbero vedersi recapitare una cartella esattoriale se non è già successo. Tasse non pagate, multe, somme versate in difetto, gli importi da erogare all’Agenzia delle Entrate possono essere onerosi e rappresentare un impegno non sostenibile da parte dei contribuenti. Ecco il motivo per il quale è prevista una tregua che consenta ai cittadini di alleggerire l’onere e, nello stesso tempo, allo Stato di recuperare i soldi. L’idea è di cancellare le cartelle fino a 1.000 euro, ridurre del 50% quelle fino a 3 mila euro e rateizzare le cartelle di importi superiori. Ma come verificare se si hanno pendenze con il Fisco?

Come verificare il debito con il Fisco

In attesa che la Legge della tregua fiscale venga confermata, i contribuenti possono fin d’ora controllare la loro posizione nei confronti del Fisco. Nella Pace rientreranno non solo i debiti con l’Agenzia delle Entrate ma, ad esempio, anche i tributi locali – IMU, TARI, TOSAP – e la tassa di occupazione del suolo pubblico.

Le pendenze possono essere verificate accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate tramite credenziali digitali e utilizzando il servizio “Controlla la tua situazione”. Il contribuente potrà appurare la presenza o meno di debiti rottamabili nella sezione “situazione debitoria – consulta e paga” controllando le cartelle a partire dal 2000. Inoltre, potrà corrispondere quanto dovuto, verificare rottamazioni precedenti, procedure cautelari ed esecutive. Ricordiamo, infatti, che non pagando una cartella si rischia il fermo amministrativo così come il pignoramento dei beni.

Come funzionerà la Pace Fiscale

Il Governo ha l’esigenza di riordinare i debiti e i conti. Ci sono molte cartelle non più esigibili a causa del decesso dell’intestatario oppure perché di importo basso e, dunque, senza nessun guadagno per lo Stato considerando i costi di riscossione. Per trovare un nuovo equilibrio e avere la certezza di recuperare i soldi, l’esecutivo ha in programma la cancellazione dei debiti fino a 1.000 euro (uno stralcio del debito), un saldo e stralcio delle cartelle fino a 3 mila euro con il contribuente che dovrà pagare solamente una percentuale dell’imposta – da stabilire – senza interessi e sanzioni. C’è la possibilità che venga inserito un limite ISEE per accedere all’agevolazione.

Infine, per importi superiori a 3 mila euro si ipotizza una rottamazione dei debiti con pagamento rateizzato fino a dieci anni solo dell’imposta e cancellazione di sanzioni e interessi. Concludiamo che la tregua includerà tutte le cartelle dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2021.

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