ISEE cambia tutto: è tempo di rinnovo e i cambiamenti spaventano

A gennaio 2023 via al rinnovo dell’ISEE per continuare ad accedere a Bonus e agevolazioni. Ci sono alcune modifiche, però, che è bene conoscere.

Anno nuovo, ISEE nuovo. La situazione patrimoniale e reddituale dovrà essere nuovamente calcolata partendo dalla Dichiarazione Sostitutiva Unica.

ISEE rinnovo
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L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente ha validità di un anno solare, da gennaio a dicembre. Ciò significa che dal 1° gennaio 2023 l’ISEE 2022 non sarà più valido e sarà necessario procedere con il calcolo del nuovo valore. Chi non si attiverà per portare a termine il rinnovo della certificazione entro il 31 gennaio vedrà sospendere le prestazioni connesse all’ISEE. Nel caso dell’Assegno Unico, ad esempio, non inviando il nuovo ISEE si riceveranno non più le somme spettanti in base alla fascia di appartenenza bensì l’importo minimo ossia 50 euro (o di più se il Governo dovesse decidere di aumentare le cifre per adeguamento all’inflazione). Non c’è tempo da perdere, dunque, meglio preparare subito la documentazione necessaria per ricalcolare l’ISEE ricordando alcuni nuovi dettagli fondamentali.

Rinnovo dell’ISEE, cosa sapere

Il calcolo dell’indicatore del 2023 si differenza da quello del 2022 perché tiene conto di periodi d’imposta differenti. Nel mese di gennaio dell’anno nuovo, infatti, si dovrà prendere in considerazione il reddito e il patrimonio del nucleo familiare non del 2020 come lo scorso anno bensì del 2021. Via, dunque, alla dichiarazione dei redditi del 2021, alla giacenza media sul conto del 2021, al saldo su conti e depositi del 2021 e così via. Tra i documenti da presentare ricordiamo i titoli di investimento, le polizze assicurative, le targhe dei veicoli di proprietà, gli interessi del mutuo, i beni mobili e immobili.

Trattandosi di annualità differenti, dunque, è possibile che i redditi e i patrimoni siano variati nel tempo. Di conseguenza anche l’ISEE finale potrebbe cambiare rivelandosi più alto oppure più basso. Attenzione a questo dettaglio perché potrebbe influire sulle prestazioni percepite. Superando un determinato limite, ad esempio, si potrebbe perdere l’accesso ad un beneficio. Poniamo il caso del Bonus sociale, lo sconto in bolletta. Superando i 12 mila euro di ISEE non se ne avrà più diritto (a meno che il limite venga alzato a 15 mila euro). E nel caso dell’Assegno Unico Universale?

Come cambia l’Assegno Unico al variare dell’Indicatore

L’importo dell’Assegno Unico Universale varia in base all’ISEE. Per valori dell’Indicatore inferiori a 15 mila euro l’erogazione mensile è fissata a 175 euro a figlio mentre superando i 40 mila euro di ISEE il versamento si riduce a 50 euro a figlio. Poi ci sono le varie soglie nel mezzo. Ebbene, il nuovo calcolo dell’Indicatore riguardante i redditi e il patrimonio del 2021 potrebbe rivelare un importo maggiore di quello attuale tale da determinare il passaggio ad uno scaglione successivo con conseguente diminuzione della somma erogata per ogni figlio a carico.

Al contrario, un ISEE più basso potrebbe permettere di rientrare nella fascia più bassa ed ottenere, così, l’importo massimo.

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