RdC e patto per il lavoro, non tutti devono firmarlo: ecco perché

I soggetti che percepiscono il RdC devono anche firmare il patto per il lavoro, ma in realtà non tutti: ecco chi non deve farlo e perché

Coloro che sono beneficiari del RdC devono firmare il patto per il lavoro, ma in verità non tutti i percettori devono farlo, ma perché? Ecco cosa c’è da sapere in merito e quali sono i soggetti esclusi.

RdC patto per il lavoro
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Il sito ufficiale del Reddito di Cittadinanza, precisa che per patto per il lavoro si intende: un percorso specifico per ogni persona che reinserisce il soggetto nel mondo del lavoro.

Durante tale percorso vi è la necessita di redigere un bilancio delle conoscenza relativo al trovare un lavoro in modo attivo ed anche alla formazione che si svolge.

Nel patto in questione vi è anche previsto l’impegno all’interno della comunità e vi è il vincolo di dover accettare 1 delle 3 offerte lavorative adeguate.

RdC e patto per il lavoro: non tutti devono firmarlo

Durante la campagna elettorale si è molto sentito parlare del Reddito di Cittadinanza e il nuovo esecutivo ha spesso detto che il sostegno sarebbe stato modificato, ma cosa c’è da sapere? Ecco i possibili cambiamenti.

Ritornando all’argomento cardine di tale articolo, coloro che non hanno l’obbligo di firmare il patto per il lavoro sono: coloro che hanno meno di diciotto anni, i soggetti che percepiscono il reddito ma hanno un lavoro ed anche le persone che sono iscritti e frequentano un corso di studi oppure stanno conseguendo un dottorato o altro.

Poi, i soggetti che percepiscono la Pensione di cittadinanza, le persone che percepiscono il RdC ma sono in pensione o hanno sessantacinque anni o più oppure i soggetti di una famiglia che hanno una disabilità.

Vi sono poi altre categorie come le persone che hanno un’invalidità dovuta al lavoro di oltre il trentatré %. Questa deve essere stata certificata dall’Inail. Le persone sordomute. Ed ancora i non vedenti le persone con un’invalidità dovuta alla guerra o altri che rientrano nel DPR n. 915/1978. Ed infine, i soggetti che hanno dei figli che hanno meno di 3 anni ed hanno necessità di cure.

É importate ricordare che nel momento in cui si viene convocati per firmare il Patto in questione, è necessario mostrare che si è esonerati. Al CPI, infatti, sarà necessario certificare la propria situazione spiegando così di essere esonerati dalla sottoscrizione del Patto.

RdC, gli obblighi di chi firma il patto per il lavoro

Tutte le persone che invece non rientrano all’interno delle categorie elencate nel paragrafo precedente, devono firmare il patto per il lavoro e questo comporta una serie di condizioni da tenere presente.

Secondo quanto riportato dal sito online thewam.net, è necessario cooperare con la persona che deve scrivere le abilità durante la redazione del Patto.

Vi è poi la necessità di iscriversi sul sito online che supporta il soggetto durante la ricerca di un impiego. Questo deve essere consultato. È importate cercare un lavoro (tale voce è stabilita nel Patto) ed inoltre vi è la necessità di accettare di partecipare ai vari corsi di formazione.

Il soggetto dovrà partecipare ad incontri psicoattitudinali ed infine è obbligatorio aderire ad 1 delle 3 proposte lavorative. Queste saranno inerenti alle abilità del soggetto.

Se il patto per il lavoro non viene rispettato, il soggetto percettore del Reddito di Cittadinanza non riceverà più la misura.

Ovviamente, per ogni chiarimento è sempre meglio chiedere ad un esperto del settore che sicuramente saprà dare ulteriori spiegazioni rispetto ad ogni situazione specifica.

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