ISEE e assegno unico, cambia tutto: il governo pronto a sorprendere famiglie e lavoratori

Al centro del ragionamento del nuovo governo un aspetto particolare in ottica ISEE e assegno unico: cosa può cambiare, c’entrano gli importi

Sono tanti le sfide e gli elementi al centro dell’attenzione del nuovo Esecutivo, e tra questi anche la questione ISEE ed un eventuale cambiamento per cambiare a sua volta l’assegno unico: ecco di cosa si tratta.

ISEE Assegno Unico
canva

Modificare l’ISEE per far crescere gli importi dell’assegno unico nei confronti di 1milione di famiglie, questo lo scopo del Cdx su cui si ragiona.

Al momento, coloro che hanno fatto richiesta della misura sono soltanto una parte di chi ne avrebbe diritto.

Mediamente, l’assegno per famiglia si attesta sui 2518€, quello medio per figlio a 1642€. Una misura che funziona ma al contempo, per il nuovo Esecutivo, si potrebbe fare di più.

Bisogna tener presente un aspetto. Ovvero sia che quando si parla di assegno unico, la misura che a partire dal primo marzo racchiude molti sostegni alle famiglie, possedere un immobile può essere problematico.

Per tale aspetto si starebbe ragionando sulla modifica dell’ISEE stesso, riformato nel 2015. Dal momento che i relativi parametri sarebbero non equilibrati, si legge. E quindi non rappresenterebbero più un indicatore affidabile rispetto alla foto della situazione del reddito delle famiglie.

In sostanza, il patrimonio immobiliare avrebbe un peso eccessivo. Dal momento che l’assegno unico si eroga sulla base dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, anche la misura non giungerebbe adeguatamente a chi ne è coinvolto.

ISEE e assegno unico: minor peso del patrimonio immobiliare, cosa potrebbe cambiare

Argomento che desta sempre grande attenzione l’ISEE, un indicatore importante che si lega bonus, misure e molti aspetti di rilevanza per famiglie e contribuenti: ecco quali novità potrebbero riguardarlo in ottica nuovo Governo.

Tornando al punto, come noto, l’ISEE si impiega al fine della valutazione e del confronto della situazione di tipo economico delle famiglie. Quest’ultimo è fondamentale in particolar modo quando si vuole aver accesso a prestazioni sociali agevolate.

È il caso dell’assegno unico, gli asili nido. O ancora, del RdC, esenzione canone Rai. Senza dimenticare che lo strumento che racchiude gli elementi patrimoniali delle famiglie lo si impiega anche per il bonus affitti. Così come per agevolazioni sui mutui ed altro ancora.

Importante poi anche circa il calcolo dell’esenzione ticket sanitario, per far calare le tasse dell’università e quello delle mense della scuola.

Come spiega Pamagazine.it, rispetto all’assegno unico, genererebbe problematiche legate all’equità.

Ad oggi, con ISEE minore di quindici mila €, 3 figli minori e genitori che lavorano, gli importi dell’assegno unico possono arrivare a settecento €/mese. Centosettanta cinque € a figlio ed una maggiorazione di ottantacinque € dal 3° e trenta per i genitori lavoratori.

Si legge che stando agli esperti sarebbe sufficiente modificare taluni parametri che concorrono alla formazione del reddito. Elementi che portano in alto l’ISEE ed in basso l’assegno unico. Come ad esempio case sfitte oppure eredità.

Dunque, si ipotizzerebbe di ridurre il peso che ha il patrimonio immobiliare, che impatta per il venti per cento rispetto alla formazione dell’Indicatore in quesitone. Pur se va ricordato che al di sotto dei cinquantadue mila €, con incremento di 2500€ per ogni figlio convivente, l’abitazione non incide rispetto all’ISEE.

Pur in tal caso un intervento sarebbe possibile, andando a ritoccare verso l’alto la franchigia.

Il patrimonio immobiliare ha un grande peso, si spiega. Si ponga il caso di una casa di proprietà, rendita catastale di 1000€, e ventimila di patrimonio finanziario. La misura per figli decresce all’aumento del patrimonio che eccede le franchigie, a cominciare da sedicimila e duecento € di reddito della famiglia. In assenza del patrimonio, la riduzione inizierebbe da trentatré mila e seicento €.

I costi

Un’eventuale modifica dell’ISEE, che porterebbe un numero maggiore di beneficiari, una platea più larga, andrebbe valutata per bene rispetto alle coperture aggiuntive.

Nel 2022, si legge, la spesa nel complesso per la misura assegno unico sarà pari a 15,12 miliardi. Circa gli anni a seguire, si andrà oltre i diciotto. Numeri destinati a crescere nel momento in cui i beneficiari aumentassero.

Questi, ragionamenti e ipotesi in merito. Occorrerà attendere per capire se e in quale direzione si muoverà l’Esecutivo.

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