In Italia si punta alle fonti rinnovabili, ecco come risolvere la questione energetica

Questione energetica: il Gestore Servizi Energetici (GSE) ha comunicato diverse indicazione sul contesto italiano relativo al 2022.

Nel nostro Paese una percentuale pari al 18,9% dei consumi giunge dall’affidamento dell’utenza a fonti rinnovabili.

italia questione energetica
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Produzione energetica a impatto zero sull’ambiente, un sogno, ma anche la più importante sfida per l’umanità. Questa è l’unica strada per provare ad arrestare il devastante effetto delle alterazioni climatiche figlie dell’inquinamento.

La Normativa europea inerente il clima, predisposta a partire dal giugno 2021 dal Parlamento europeo e dal Consiglio, ha ampliato l’ambizione dell’Unione Europea al 2030 circa la drastica diminuzione delle emissioni di gas serra dal 40% al 55%.

Il contesto italiano e la questione energetica, cosa dice Gse (Gestore Servizi Energetici)

In occasione della Fiera della Green Economy di Rimini, Ecomondo, sono stati rivelate diverse indicazioni sul contesto energetico del nostro Paese nel corso dell’ultimo anno. A fornire tutti i dati ci ha pensato il Gestore Servizi Energetici (GSE).

L’apporto energetico proveniente dal consumo di fonti rinnovabili può dirsi pari al dispendio di 22,6 milioni di tonnellate di petrolio, per intenderci attorno al 18,9% del necessario. Le fonti energetiche rinnovabili e i le parsimonie energetiche sostenute durante tutto il 2022 hanno eluso l’emanazione in atmosfera di 40 mln di tonnellate di CO2 corrispondente e il dispendio di 108 mln di barili del celebre “oro nero”.

Intanto sono stati calcolati quantomeno 53mila nuovi posti di lavoro connessi. Nel corso dello scorso anno gli automatismi amministrati dal Gestore Servizi Energetici hanno collaborato all’attivazione di circa 2,3 mld di euro di nuovi finanziamenti.

L’importanza delle fonti rinnovabili per il nostro Paese

Andrea Ripa di Meana, amministratore unico di Gestore Servizi Energetici, ha espresso la sua sulla questione. Le fonti rinnovabili proseguiranno a rappresentare il fulcro della transizione energetica. Questo poiché garantiscono una produzione di energia in misure costantemente più larghe ma senza conseguenze negative per il pianeta.

Pertanto ciascun protagonista in atto, sia aziende, quanto cittadini, si aspetta un consolidamento e una spinta verso l’impianto di nuove installazioni sia per consumo personale sia per generazione verso terzi.

Nel corso dei primi sei mesi dell’anno nel nostro Paese si è registrato complessivamente un ammontare di di 1.211 MegaWatt di nuova energia installata di rinnovabili (+168% in confronto al medesimo arco temporale del 2021). Notevole l’exploit del fotovoltaico 1.061 MW (+193%). E ancora registriamo 123 MW per eolico (+66%) e 27 MW per idroelettrico (+72%).

Sebbene vi sia ancora tanta strada da percorrere, va detto come, ai fatti, si sia registrata una accelerazione e un ampliamento della portata insediata nell’ultimo anno.

A parer di Andrea Ripa di Meana

in termini di tendenza questo ci ha portato al di sopra soprattutto per quanto riguarda il fotovoltaico, poco meno rispetto all’eolico, sopra alle tendenze programmate dal piano nazionale integrato di energia e clima, quindi al di sopra degli obiettivi concordati con la comunità europea, lavoriamo tutti perché questo iniziale elemento positivo si perpetui in futuro.

Bene così, non fermiamoci adesso.

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