Coloro che hanno iniziato a versare contributi molto presto, possono accedere alla pensione per i lavoratori precoci, con incredibili sconti contributivi.
La pensione per i lavoratori precoci è riservata a coloro che possiedono almeno 12 mesi di contribuzione effettiva prima dei 19 anni di età.
![pensione lavoratori precoci](https://www.informazioneoggi.it/wp-content/uploads/2022/11/pensione-lavoratori-precoci-1-1024x680.jpg)
La legge stabilisce il rispetto anche di ulteriori requisiti, tra cui la maturazione, entro il 31 dicembre 2026, di 41 anni di anzianità contributiva. Analizziamo, dunque, con attenzione la normativa e scopriamo a quali categorie di individui è concessa la facoltà di accedere al pensionamento in anticipo.
Consulta anche il seguente approfondimento: “Lavoratori precoci: quando possono andare in pensione? Requisiti e domanda”
Pensione per i lavoratori precoci: non spetta a tutti
Un nostro Lettore ha gentilmente sollevato il seguente quesito:
“Buongiorno. Ho 39 anni e 6 settimane di contribuzione e tra qualche giorno compirò 56 anni di età. Ho cominciato a lavorare a 14 anni e 4 mesi, come operatore socio- sanitario presso una RSA privata. Posso usufruire della pensione con 41 anni per i lavoratori precoci? In caso affermativo, la richiesta entro quando va effettuata? Vi ringrazio in anticipo.”
La pensione per i lavoratori precoci spetta a coloro che sono iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (o alle sue forme sostitutive), che hanno versato contributi prima del 31 dicembre 1995 e che hanno almeno 12 mesi di versamenti previdenziali prima del 19° anno di età. È necessario, inoltre, che si trovino in una delle seguenti situazioni:
- stato di disoccupazione, a causa di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento (anche collettivo), dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale e che abbiano smesso di percepire l’assegno di disoccupazione da almeno 3 mesi;
- possesso di invalidità civile, con una percentuale pari o superiore al 74%, debitamente accertata;
- sono caregivers, da almeno 6 mesi, del coniuge o di un parente di primo grado convivente, affetto da handicap grave, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge n.104/1992;
- svolgono attività lavorative gravose e usuranti, ai sensi del Decreto legislativo n. 67 del 21 aprile 2011. È richiesto, però, che lo svolgimento di tali mansioni sia effettuato da almeno 7 anni, negli ultimi 10 anni di attività, oppure da almeno 6 anni negli ultimi 7 anni.
Quali sono i lavori usuranti?
L’elenco dei mestieri gravosi è contenuto nella relativa Tabella Ministeriale. Nello specifico, possono andare in pensione con 41 anni di contribuzione, gli appartenenti alle seguenti categorie di lavoratori:
- addetti alla “linea catena”;
- lavoratori notturni;
- conducenti di veicoli destinati al trasporto pubblico, con capienza totale non inferiore a 9 posti;
- operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
- conduttori di gru o di altri macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
- conciatori di pelli e di pellicce;
- conducenti di convogli ferroviari e personale viaggiante;
- conduttori di mezzi pesanti e camion;
- addetti alle professioni sanitarie ospedaliere, con lavoro che si svolge in turni;
- lavoratori dediti all’assistenza di persone non autosufficienti;
- insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
- facchini e addetti allo spostamento merci;
- personale non qualificato dedito ai servizi di pulizia;
- operatori ecologici, raccoglitori e separatori di rifiuti;
- operai del settore agricolo, della zootecnia e della pesca;
- pescatori della pesca costiera, dipendenti o soci di cooperative;
- lavoratori dell’industria siderurgica e lavoratori del vetro ad alte temperature;
- marittimi a bordo e personale viaggiante.
Per tutte le informazioni aggiuntive, consulta il seguente articolo: “La pensione per i lavoratori precoci: le mansioni gravose per accedere a Quota 41“.
Il momento di decorrenza dell’assegno
I lavoratori che raggiungono tutti i requisiti previsti a partire dal 1° gennaio 2019, hanno diritto alla decorrenza dell’assegno pensionistico dopo 3 mesi dalla maturazione degli stessi. Coloro che, invece, maturano i requisiti anche attraverso il cumulo dei periodi assicurativi ai sensi della Legge 228/2012, raggiungono la decorrenza della pensione dal primo giorno del mese successivo all’apertura della cd. finestra.
La pensione anticipata per i lavoratori precoci non è cumulabile con i redditi da lavoro subordinato o autonomo, prodotti in Italia o all’Estero, e con ulteriori maggiorazioni stabilite per lo svolgimento delle stesse attività lavorative.
Come si presenta la domanda per la pensione per i lavoratori precoci
Per ottenere la pensione per i lavoratori precoci, bisogna inoltrare una domanda di riconoscimento del beneficio, entro il 1° marzo di ogni anno. Solo in seguito di approvazione della stessa, è possibile presentare la richiesta per la pensione anticipata.
Inoltre, le domande di riconoscimento del beneficio inviate dopo il 1° marzo, ma entro il 30 novembre, sono evase solo se ci sono risorse finanziarie residue.
La domanda si presenta telematicamente, tramite il portale dell’INPS. In alternativa, ci si può rivolgere:
- al Contact center, chiamando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure lo 06 164 164 da rete mobile;
- ai Patronati ed intermediari dell’Istituto previdenziale, tramite i servizi telematici offerti dagli stessi.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.