Opzione Donna 2023: anzianità contributiva e finestra mobile, cosa c’è da sapere

Se Opzione Donna dovesse essere prorogata, le lavoratrici avranno la possibilità di accedere alla pensione anticipata con il sistema contributivo anche nel 2023- 2024.

Rinnovata per il 2022 dalla Legge di Bilancio, prevede un requisito anagrafico di 58 anni (se dipendenti) oppure 59 anni (se autonome) con un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni. Secondo le ultime notizie, la Riforma Pensioni, attesa per la fine di quest’anno, dovrebbe contenere una nuova proroga di Opzione Donna, se non una sua stabilizzazione strutturale.

opzione donna 2023
Foto Canva

In quest’ultimo caso sarà sempre possibile sfruttare l’opportunità dell’anticipo pensionistico, senza dover attendere i 67 anni per la pensione di vecchiaia.

Opzione Donna 2023: il quesito

Una nostra lettrice ha inviato il seguente quesito riguardante Opzione Donna: “Buongiorno, sperando nella proroga, il 30 aprile 2023 maturerò i requisiti per Opzione Donna: ho già 59 anni compiuti e 35 anni di contribuzione appunto il 30 aprile 2023. C’è poi la finestra di 12 mesi, ma io posso smettere di lavorare lo stesso il 30 Aprile (ovviamente senza stipendio?) Mi dicono che devo lavorare almeno fino al 31.12.2023. Grazie, cordiali saluti.”

Come funziona

Per poter accedere a Opzione Donna, nel caso venisse prorogata anche per il 2023, sarà necessario aver perfezionato tutti i requisiti previsti entro il 31 dicembre dello stesso anno. La decorrenza della pensione scatta dopo 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome, secondo il meccanismo delle finestre mobili. 

Le lavoratrici del comparto scuola devono invece attendere la data del 1 settembre. Per raggiungere il requisito contributivo dei 35 anni si possono sfruttare anche i periodi di maternità obbligatoria, i contributi da riscatto e quelli versati volontariamente. Per conseguire la pensione è necessario cessare il rapporto lavorativo da dipendente; non è richiesto invece per le autonome. Durante il periodo di attesa di 12 mesi è però consentito lavorare.

Opzione Donna e metodo contributivo

Come già evidenziato, Opzione Donna consente di ritirarsi prima dal lavoro ricalcolando la pensione con il metodo contributivo. Ovviamente questo comporta un taglio dell’assegno compreso tra il 25% e il 35%. L’importo della rata di pensione si determina sommando due diverse quote: ossia l’anzianità contributiva maturata entro il 31.12.1995; e quella maturata dal 1° gennaio 1996.

Opzione Donna 2023 e cessazione lavoro 

In merito al quesito posto dalla lettrice, può scegliere se lavorare o meno durante il periodo della finestra mobile. La domanda di pensione, una volta perfezionati i requisiti, può essere inoltrata in qualsiasi momento grazie alla cristallizzazione del diritto. In questo modo non si rimane senza stipendio, né senza trattamento pensionistico. Consigliamo però di rivolgersi a un patronato o altro ente per una verifica approfondita dei contributi, dato che i 35 anni vengono calcolati al netto dei periodi di malattia, disoccupazione o di quelli versati in gestione separata.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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