Sondaggi politici: tonfo Berlusconi-Salvini, boom Conte-Calenda e Renzi!

A oltre un mese dalla tornata elettorale che ha dato un nuovo governo al Paese e con la XIX Legislatura appena cominciata, ecco il quadro emerso dagli ultimi sondaggi politici.

Si allarga il gap tra il partito di Giorgia Meloni e il Partito Democratico, 10 punti di distacco. È davvero notte fonda per il Pd.

sondaggi politici.
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I sondaggi politici che presentano le volontà di voto di fine ottobre riportati dall’Ente Proger Index Research parlano chiaro, tra primo e secondo partito del Paese vi sarebbe ampio divario.

A seguito del trionfo riportato nell’ultima tornata politica, non si ferma il cammino implacabile di Fratelli d’Italia. I recenti sondaggi politici a cura di Proger Index Research per il programma televisivo PiazzaPulita trasmesso su La7 raccontano del partito di Giorgia Meloni in continua ascesa, si è raggiunti a oggi quota 28%. Attualmente, il solco tra FdI e Pd si attesta poco al di sopra dei dieci punti percentuali, un qualcosa di inimmaginabile fino a pochi giorni prima delle elezioni.

Ovviamente la Meloni ci sta mettendo del suo per rimpolpare il consenso attorno alla sua leadership, basti pensare i toni marcatamente istituzionali che sta assumendo sempre più nelle sue uscite pubbliche da Presidente del Consiglio. Insomma, la parabola della neo premier sembrerebbe in ascesa. Vedremo.

Sondaggi politici: la caduta a picco del Partito democratico e la rimonta di M5S

Inesorabile, d’altro canto, la fuoriuscita di consensi in grembo al Partito democratico. In seguito al brusco tonfo alle votazioni tenutesi lo scorso 25 settembre, il segretario del partito Enrico Letta si espresse piuttosto chiaramente: rinnovati programmi in prospettiva del nuovo anno, momento in cui avrà luogo il congresso che porterà alla nomina del prossimo segretario.

In una congiuntura così poco certa, da segnalare è la costante rimonta del Movimento 5 Stelle, ormai a un passo dall’aggancio del Pd e, con ogni probabilità, al sorpasso.

Pd e M5S vedono separarsi solamente da un punto e mezzo percentuale, ragion per cui l’ex premier Giuseppe Conte non può che proseguire per la strada intrapresa, cercando di procacciare alleati tra le forze di Letta.

Salvini si sgonfia, incalza il Terzo Polo di Calenda e Renzi

Sebbene alla Lega ci si sia tanto elogiati per la “vittoria” delle elezioni (il trionfo della coalizione si deve al trionfo del partito della Meloni) e ci si sia tanto sbracciati per ottenere poltrone, le buone notizie finiscono qua. Basandoci sul recente sondaggio la Lega è sotto la soglia del 9%. Il partito del Carroccio conferma i trend negativi che sono destinati ad allargarsi nei mesi a seguire.

Le chiacchiere e le uscite del suo leader, i temi ridondanti, le posizioni sulla guerra, gli elenchi e l’ininterrotta presenza social hanno fatto storcere il naso non solo agli avversari di sempre ma anche a un elettorato a lui proprio o quantomeno prossimo.

Salvini deve guardarsi le spalle dalla costante crescita del Terzo Polo, la neo coalizione politica che annette insieme Azione di Carlo Calenda e Matteo Renzi di Italia Viva. Il gap tra Lega e Terzo Polo si aggira sul mezzo punto percentuale. Insomma il sorpasso sta per essere servito.

Più dietro ecco la coppia Forza Italia e Sinistra Italiana. Non si arresta la discesa del partito di Silvio Berlusconi, a oggi poco al di sotto il 7%. Medesimo discorso accennato per Salvini, tanti proclami e pretese, ma poca sostanza. In aggiunta l’ultima uscita sulla guerra e sull’amico e “pacifico” Putin non hanno giocato all’immagine del partito.

A seguire Sinistra Italiana, +Europa e Italexit, con quest’ultima ancora piuttosto distante dal margine psicologico del 3%.

Volontà di voto 31 ottobre dell’Ente Proger Index Research

-Fratelli d’Italia: 28,0%
-Partito democratico: 17,6%
-Movimento 5 Stelle: 16,2%
-Lega: 8,6%
-Terzo Polo: 8,1%
-Forza Italia: 6,8%
-Verdi e Sinistra Italiana: 4,1%
-+Europa: 3,2%
-Italexit: 2,2%.

Ci si muove lentamente, ma segnali importanti non mancano. In ascesa FdI, M5S e Terzo Polo. Tonfo Pd, perdono di credibilità Lega e FI.

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