I buoni fruttiferi postali sono strumenti di risparmio di Poste Italiane che garantiscono il rimborso del capitale al 100%. Ma gli interessi?
Insieme ai libretti di risparmio, ai conti deposito e ai titoli di Stato i buoni rappresentano i prodotti di risparmio più utilizzati dagli italiani.
Uno studio di Poste Italiane afferma che la regione con più sottoscrizione, circa 8 milioni, tra buoni fruttiferi e libretti di risparmio è la Campania. Il successo di tale scelta è nella stessa storia di Poste che, come ben sappiamo, quest’anno sta festeggiando i suoi 160 anni.
I buoni fruttiferi postali sono una tipologia di prodotto di risparmio che garantiscono la restituzione del capitale e degli interessi. Sono emessi dalla Cassa depositi e prestiti che fa da garante sull’investimento per lo Stato; poi attraverso gli uffici postali potranno essere collocati dai risparmiatori. Tra l’altro, non subendo le variazioni del mercato finanziario sono considerati sicuri.
Ci sono diverse tipologie di buoni fruttiferi postali che variano in base alla scadenza e ai rendimenti annui lordi alla scadenza. Proprio per questo motivo più che considerarli investimenti si prendono in considerazione come forma di risparmio ma con ottime possibilità di far fruttare il proprio denaro.
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Sottoscrivere, in modalità cartacea o dematerializzata (presso un ufficio postale oppure online) un buono postale è molto semplice: si versa una somma di denaro sulla quale matureranno gli interessi. Non ci sono costi di apertura o di rimborso, tranne gli oneri fiscali però se l’importo è inferiore a 5mila euro l’imposta di bollo non è dovuta. Inoltre, al pari dei titoli di Stato (BTP, BOT e simili) hanno una tassazione agevolata pari al 12,5%, contro il 26% di altri prodotti finanziari.
Il risparmiatore può mantenere il buono fino alla scadenza oppure può richiedere il rimborso anticipato del capitale. A questo proposito un Lettore chiede: “Posso ritirare i soldi del buono postale prima della scadenza? Cosa succede perdo parte del capitale e interessi maturati?”.
Il lettore può chiedere il rimborso del buono prima della scadenza e ottenere l’intero capitale versato. Gli interessi invece saranno rimborsati non prima che sia trascorso un determinato numero di mesi dalla sottoscrizione. Però tale periodo è diverso in base alla tipologia del buono.
Ecco alcuni esempi. Il Buono 4×4 scadenza 16 anni (rendimento annuo lordo a scadenza del 3%) può essere rimborsato in qualsiasi momento ottenendo il 100% del capitale versato; gli interessi maturati, invece, dopo 4,8 e 12 mesi.
Anche il Buono 3×4 (durata 12 anni) ha una flessibilità di rimborso ma gli interessi maturati solo dopo 3,6 e 9 anni.
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