La Finlandia alza il muro ai confini con la Russia, gli infiniti effetti (catastrofici) della violenza di Putin

Il conflitto scatenato da Putin in Ucraina ha molteplici sfaccettature e effetti di ogni sorta. La Finlandia, ad esempio, deve fronteggiare un’emergenza causata dalle defezioni interne al Paese dello “zar”.

L’esecutivo finlandese ha pianificato l’edificazione di un muro per una migliore gestione del confine con la Federazione Russa.

finlandia muro
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A confermare il programma sarebbe stato il capo del governo Sanna Marin. Largo consenso all’edificazione di una barriera che andrà a ricoprire, nelle volontà dell’esecutivo di centro-sinistra, circa un quinto della frontiera condivisa con lo Stato russo, specie nell’area sud orientale.

Finlandia, invasione russa, chi scappa da Putin

Quella del governo di Helsinki sarebbe una replica all’incredibile portata di russi giunti nel Paese sin dal principio del conflitto scatenato dal Cremlino Ucraina. Non solo, l’azione messa in conto dai finlandesi rappresenterebbe anche una reazione alla provocazione di “guerra ibrida” di Putin, giocata anche sulla vita dei migranti.

Marin è convinta che la recente, fragorosa proposta della Finlandia riceverà un poderoso sostegno in sede parlamentare. Helsinki ha l’obiettivo di realizzare un muro lungo un’area del suo lunghissimo confine con la Russia. Si parla di una fascia territoriale di 1.340 chilometri. Il capo del governo finlandese ha chiarito come questa sia una questione di adeguata tutela delle frontiere a Est. Una sorta di prevenzione anticipata in vista di un futuro che potrebbe anche essere burrascoso. Una moderna e fredda Linea Maginot.

Mura che si innalzano, effetti collaterali di guerra e odio

Il blocco murario dovrebbe ricoprire all’incirca un quinto del confine, quasi 260 chilometri, e in prevalenza nell’area sud orientale del Paese. Le attività di realizzazione avranno una durata di circa quattro anni.

Lavori che andranno con ogni probabilità a costare parecchie centinaia di milioni di euro stando alle indiscrezioni riportate dall’agenzia stampa Stt. Basandosi sugli organi di stampa finlandesi il progetto di Marin potrà disporre dell’approvazione della gran parte della coalizione del centro-sinistra ma anche di una porzione dei membri appartenenti all’opposizione.

La Finlandia vuole contrastare la guerra ibrida di Putin

Il consiglio pervenuto dalla Guardia di frontiera, che ha suggerito l’edificazione di un muro per moderare un potenziale afflusso improvviso del movimento migratorio proveniente dalla Russia, è una replica al vertiginoso numero di ingressi segnalati in seguito alla mobilitazione parziale proclamata dall’autocrate di Russia. Ma la scelta rappresenterebbe anche una risposta alla provocazione putiniana di un conflitto ibrido.

Dall’ultima stagione primaverile, che ha visto Helsinki decidere l’adesione alla Nato, non sono stati pochi gli esponenti della politica finlandese che hanno alzato il livello di allerta sulla possibilità che il Cremlino si possa servire dei migranti come arma ibrida.

In linea con quanto già verificatosi in Bielorussia. Da più di un anno il dittatore Aleksandr Lukashenko, burattino di Putin, preme i migranti e profughi che giungono dal Medio Oriente verso la frontiera polacca.

Sulla conclusione di settembre Helsinki ha anche serrato la frontiera ai cittadini russi che tenta l’ingresso nel Paese con il visto. L’esecutivo di Marin sostiene che possano mettere in pericolo l’equilibrio interno allo Stato finlandese. A partire da questo mese sono consentiti solamente gli ingressi di dissidenti richiedenti asilo politico e viaggiatori per ragioni di studio di ricongiungimento con i propri cari.

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