Pensione di reversibilità e bonus 150 euro a novembre: controlla se sei tra i fortunati

Chi è titolare di pensione di reversibilità riceverà il bonus 150 euro? Ecco se spetta, dettagli e aspetti da approfondire

Alta l’attenzione sul bonus 150 euro, con i titolari di pensione di reversibilità che si chiedono se spetta o meno ricevere la misura a novembre: ecco i dettagli e gli aspetti in merito.

pensione di reversibilità
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Il bonus 150 euro una tantum all’interno del Decreto Aiuti Ter spetta chi è titolare di pensione diretta e indiretta. Quando si parla di pensione di reversibilità si fa riferimento ad una pensione indiretta, dunque chi la percepisce avrà anche il bonus 150€.

A spiegarlo nel relativo approfondimento è TheWam.net, circa il sostegno messo in campo dell’esecutivo, dopo quello da 200€ con erogazione a luglio e agosto a pensionati e dipendenti, e che arriverà tra ottobre e dicembre per altre categorie di beneficiari.

Nel dettaglio, la misura riguarda chi è titolare di pensione delle varie forma previdenziali obbligatorie AGO, così come nel caso della reversibilità o superstiti. E ancora, circa il titolar di assegno/pensione sociale, assegno/pensione di invalidità civile, e quella legata alle persone cieche e sordomuti.

Inoltre, spetta a chi percepisce l’indennità di accompagnamento.

Pensione di reversibilità: percentuali, reddito e altri aspetti

Diversi sono gli elementi di rilevanza quando si parla di pensione di reversibilità: come l’incremento che si può avere in determinati casi e condizioni, qui i dettagli.

La pensione di reversibilità è un trattamento previdenziale erogato da INPS a familiare superstiti del pensionato defunto, e presenta valori diversi in base a chi la riceve.

Come si legge su TheWam.net, le percentuali vedono il sessanta per cento della pensione lorda qualora vada soltanto al coniuge. Il settanta per cento qualora vi sia solo un figlio. L’ottanta per cento qualora vi siano coniuge e figlio, o 2 figli in assenza del coniuge. Al cento per cento a coniuge con 2 o pia figli, o ancora a tre o più figli.

Poi del quindici per cento altri familiari che ne hanno diritto.

Per quanto attiene poi la riduzione, questa sarà del venticinque per cento qualora il reddito di chi ne beneficia sia superiore a tre volte il trattamento minimo annuo (20.429€). Del quaranta per cento se maggiore di quattro volte il trattamento minimo annuo (27.238,88€). Del cinquanta per cento se di cinque volte (34.048,60€).

I tagli non hanno luogo qualora nel nucleo familiare superstite vi siano minori, oppure studenti o inabili. Vi è anche – si legge – la presenta di una specie di clausola di garanzia la quale va ad impedire tagli a pensionati che vanno a superare di poco la fascia subito prima di quella ove va a collocarsi il reddito aggiuntivo percepito.

Nell’ambito dei calcoli del reddito si vanno a considerare quelli sottoposti a tassazione IRPEF. Non circa – viene spiegato – i contributi previdenziali-assistenziali, TFR e relative anticipazioni. Oltre al reddito casa di abitazione.

Requisiti bonus 150 €

Rispetto al bonus da 200€, la platea di coloro che possono ricevere il bonus 150€ è minore, dal momento che il requisito reddituale è inferiore. In questo caso infatti la misura da 150€ spetta a chi ha un reddito inferiore a 20mia€ all’anno, dichiarati nel 2021.

Per quel che concerne poi gli altri requisiti, nel dettaglio. Anzitutto per coloro che percepiscono pensione, assegno sociale, prestazioni economiche circa invalidi civili, ciechi e sordomuti, e ancora circa il trattamento di accompagnamento alla pensione. In tal caso si legge di trattamenti con decorrenza entro il 01.10.22 ed un reddito non maggiore di 20mila€ (2021).

Circa i lavoratori dipendenti, una retribuzione imponibile minore di 1538€ lordi (novembre 22). Riguardo i lavoratori domestici, colf e bandati, la ricezione della misura da 200€ del DL numero 50/2022, e n rapporto lavorativo attivo nel momento dell’ingresso in vigore del Decreto Aiuti Ter – 24.09.22.

Per quanto attiene i disoccupati, aver avuto NASPI – DIS-COLL (novembre 22) mentre per titolare di disoccupazione agricola, averla avuta nel 2022 per importi di competenza 2021.

Riguardo il titolare di rapporto lavorativo co.co.co., dottorando ed assegnata di ricerca (con domanda), si legge dell’iscrizione a gestione separata, con contatto attivo al 18.05. Reddito non maggiore di 20mila€ (2021).

Circa i lav. stagionali, spettacolo e sport, aver avuto il beneficio delle indennità del DL numero 41/2022. Riguardo gli stagionali a tempo determinato ed intermittenti, lo svolgimento di quantomeno cinquanta giornate di lavoro nel 2021 – con reddito prodotto non maggiore di 20mila€.

In merito al lav. dello spettacolo, il versamento alla cassa di riferimento di quantomeno cinquanta contributi giornalieri (2021), con reddito prodotto non maggiore di 20mila€. Autonomi senza partita iva, si legge su TheWam.net, della sottoscrizione di contratti lavorativi autonomi occasionali (2021) con quantomeno 1 contributo mensile accreditato – iscrizione a gestione separata.

Rispetto ai lav. incaricati vendite a domicilio, si legge di una p.IVA attiva, iscrizione a gestione separata e reddito dalle stesse attività maggiore di 5mila€. Riguardo le famiglie che beneficiano del RdC, non aver diritto alla misura per altri motivi. Qualora in famiglia vi siano pensionati oppure lav. dipendenti che ne hanno già diritto.

Questi alcuni dettagli. Ad ogni modo è opportuno e bene informarsi per saperne di più e chiarire eventuali dubbi, anche mediante confronti con esperti del campo e professionisti del settore

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