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Salute Mentale, finalmente se ne parla di più: Arisa ci aiuta a capire la Sindrome dell’Impostore

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Grazie alla testimonianza di Arisa, la nota cantante, possiamo comprendere qualcosa di più sulla Sindrome dell’Impostore.

In una recente trasmissione su Netflix, la cantante ha raccontato la sua esperienza e qual è il problema che la affligge. Grazie a lei possiamo capire se anche noi soffriamo della Sindrome dell’Impostore.

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I problemi psicologici vengono ancora vissuti come una “vergogna” ed è davvero difficile che se ne senta parlare. Soprattutto in televisione. Fortunatamente, negli ultimi tempi questo trend è cambiato e sono davvero tanti i personaggi dello spettacolo che stanno raccontando le loro esperienze. Ciò può davvero essere utile su più fronti.

Innanzitutto cominciare a considerare la malattia mentale per quello che è, ovvero una malattia come un’altra da affrontare e curare nel miglior modo possibile. Inoltre possiamo imparare a riconoscere alcuni sintomi rivelatori e magari, invece di arrovellarci nei dubbi, consultare subito il nostro medico se abbiamo dei sospetti.

Oggi raccontiamo l’esperienza di Arisa e divulghiamo alcuni consigli su come riconoscere un problema psicologico che forse affligge molti di noi.

Salute mentale, la testimonianza di Arisa ci fa conoscere la Sindrome dell’Impostore

La psichiatria odierna è una Scienza ancora molto giovane e purtroppo non abbiamo ancora molte armi per sconfiggere i malesseri derivanti da malattie psicologiche. Che tra l’altro, sono spesso di difficile diagnosi.

Inoltre, a causa di fattori culturali, la malattia mentale viene ancora vissuta come un qualcosa di cui vergognarsi. A differenza delle malattie che colpiscono altre parti del corpo. Il non parlare di certi disagi fa sì che spesso le persone non sospettino nemmeno di avere un problema. Ecco perché affrontare senza veli il tema della salute mentale è di fondamentale importanza. E per fortuna sembra che qualcosa stia cambiando.

La testimonianza di Arisa è andata in onda in una trasmissione ideata da Netflix, la famosa piattaforma di streaming. La Sindrome dell’Impostore può colpire chiunque e andare a causare problemi nell’ambito dei rapporti interpersonali e in ogni altro aspetto della vita.

Chi soffre di questa problematica tende a pensare di non meritare la felicità. O di non avere abbastanza qualità per raggiungere i propri obiettivi. Se succede qualcosa di piacevole o se si ottiene un riconoscimento, è solo grazie “al caso”. Dunque una forma molto grave di insicurezza e di bassa autostima.

La Sindrome dell’Impostore è una condizione subdola, poiché una persona può non sapere di esserne affetta. Ma può portare a vivere una vita non soddisfacente. Chi ne soffre spesso si crea una realtà parallela, fino ad arrivare a un distacco dalla realtà.

I sintomi a cui prestare attenzione sono diversi. Ad esempio se abbiamo la “mania” di controllare tutto e tutti. Ciò deriva dal fatto che chi soffre della Sindrome “sente” in qualche modo di essere “diverso” e ha paura che gli altri lo scoprano. Mettere una “maschera” è la prima forma di difesa.

L’insoddisfazione continua, poi, è un altro fattore che contraddistingue chi soffre della Sindrome dell’Impostore. Nonostante i traguardi raggiunti, la persona troverà sempre qualcosa che non va, e alimenterà inconsciamente la sua visione distorta delle cose. Ovvero di essere una persona che non merita niente.

Spesso chi ha la Sindrome dell’Impostore tende pian piano a non prendersi più le responsabilità, per paura di fallire. Demandando sempre agli altri, finisce per non vivere una vita piena e soddisfacente. E aumenta ancora la sua convinzione di non meritare un posto nel mondo.

Sicuramente le malattie mentali si manifestano in ogni persona in una miriade di modi diversi. L’unico modo per risolvere un eventuale problema è superare la paura e la vergogna iniziali. Consultando il proprio medico potremo ottenere maggiori informazioni e capire insieme a lui se è il caso di iniziare un approccio psicoterapico.

(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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