In pensione con 15 anni di contributi? Si può fare, ma occhio ai requisiti

I contributi per la pensione possono essere un vero rompicapo, ma è possibile usufruire dell’assegno con soli 15 anni? Si può fare, ma occhio ai requisiti

Il calcolo dei contributi per la pensione, spesso, può essere un vero rompicapo, ma a volte possono arrivare buone notizie: è possibile percepire l’assegno pensionistico con soltanto 15 anni di contributi versati? Si può fare, ma occhio ai requisiti.

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Come in molti sicuramente già sapranno, per percepire la pensione di vecchiaia è necessario aver maturato quantomeno vent’anni di contributi previdenziali. Ovviamente, un altro requisito è l’età.

Per quanto concerne i contributi, però, vi sono alcune deroghe che spesso risultano essere dimenticate.

Secondo quanto riportato dal sito patronato.acli.it, per quanto concerne le pensioni di vecchiaia queste possono riceverle chi ha compiuto sessantasette anni. È possibile percepirla, infatti, il mese dopo aver compiuto tale età.

Chiaramente, se vi è stato un ritardo nell’erogazione della domanda saranno poi erogato il congruo arretrato.

Ovviamente, per quanto riguarda la tipologia di pensione sopracitata è necessario avere vent’anni di contributi che possono essere obbligatori, figurativi oppure da riscatto.

Pare che vi sia una modalità che prevede di percepire l’assegno pensionistico con quindici anni di contributi, ma com’è possibile? Di seguito la risposta.

La pensione arriva con 15 anni di contributi? Ecco com’è possibile

Arrivare agli anni di contributi previsti dalla legge per poter accedere alla pensione tanto attesa può non essere così semplice, ma si potrebbe percepire l’assegno pensionistico anche con 15 anni di contributi: la modalità.

Fino al termine del 2022, salvo ulteriori proroghe da parte del nuovo esecutivo, sarà possibile richiedere l’Ape social, ma quali sono i requisiti? Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.

Ritornando alla questione contributi, in particolare quindici anni di contributi per andare in pensione, la questione è questa: fino al 31.12.1992 era possibile andare in pensione con quindici anni di contributi versati poi sono sopraggiunte gli incrementi.

Le diverse deroghe a vent’anni possono scattare in alcuni casi. Spesso, tali deroghe riguardano in modo particolare le donne che hanno dovuto terminare il proprio lavoro in giovane età.

Le deroghe

La deroghe possono essere utilizzate dai lavoratori dipendenti ed anche quelli autonomi che il 31.12.1992 avevano già quindici anni di contributi relativi all’anzianità contributiva.

Oppure, sempre per quanto riguarda i dipendenti sopracitati, a seguito del termine dell’attività di lavoro, costoro avevano già ricevuto l’autorizzazione ai versamenti volontari per ricevere maggiori contributi.

In tal caso, se i lavoratori avevano già versato quindici anni di contributi, invece, la deroga può scattare anche se, dopo l’autorizzazione da parte dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale avuta prima del 31.12.1992, i contributi volontari non sono stati versati.

Per conoscere la propria situazione è indispensabile andare al Patronato per chiedere l’estratto riguardante la posizione contributiva dell’INPS.

L’estratto della posizione contributiva riassume le info che riguardano i contributi versati sia figurativi che obbligatori e altre notizie utili.

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