Assegno sociale sostitutivo: soldi agli eredi in caso di decesso del beneficiario, sono in molti a non saperlo e perdono il beneficio

L’assegno sociale sostitutivo è riconosciuto agli invalidi civili e agli inabili una volta compiuti i 67 anni di età.

L’assegno mensile agli invalidi e la pensione di inabilità diventano in automatico assegno sociale per chi era titolare, in precedenza, della previdenza economica assistenziale. 

assegno sociale sostitutivo
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In questo caso i requisiti sono però differenti rispetto agli altri aventi diritto al sussidio dell’assegno sociale, che ha sostituito la pensione sociale dal 1996 ed è riconosciuto per chi ha condizioni reddituali inferiori rispetto alle soglie minime fissate dalla legge. In particolare, si tiene conto del solo reddito del beneficiario, anche se coniugato. Inoltre i limiti di reddito fanno riferimento a quelli già previsti per richiedere la l’invalidità o l’inabilità civile.

L’importo dell’assegno sociale sostitutivo, per il 2022, è pari a 381,23 euro al mese, maggiorabile fino a 468,11 euro per 13 mensilità. Ma solo se presenti determinati requisiti di reddito, sia del pensionato che della coppia.

Assegno sociale sostitutivo: il quesito

Una lettrice ha inviato il seguente quesito: “Mio marito è morto un mese fa, aveva diritto all’assegno sociale sostitutivo. Il patronato ha presentato la domanda che è stata accettata dall’INPS. Adesso il patronato mi ha detto che se i figli mi delegano alla riscossione, l’INPS paga a me l’importo. Vorrei sapere cosa succede se un figlio non mi fa la delega e quanti anni di arretrati mi spettano.”

Pagamento arretrati Inps

Le quote di pensione maturate, ma non riscosse dal pensionato ancora in vita, entrano a far parte dell’asse ereditario. Vengono quindi pagate dall’Inps:

  • al coniuge superstite;
  • ai figli, se il coniuge è mancante;
  • oppure, nel caso di mancanza di coniuge e figli, agli altri eredi legittimi o testamentari.

Per legge, ogni arretrato che spetta al defunto, anche se la prestazione dovesse essere non reversibile (come l’assegno sociale), deve essere liquidato dall’Istituto in proporzione alla quota di eredità che ciascuno possiede. In presenza di una domanda specifica di ratei maturati e non percepiti prima della liquidazione d’ufficio dell’Inps- prevista per la pensione di reversibilità al coniuge superstite o al figlio minore- questi verranno pagati a tutti gli eredi. La riscossione può avvenire anche da parte di una sola persona, ma solo se ha una delega dagli altri eredi.

Assegno sociale e decesso titolare

In merito al quesito inviato dalla lettrice, può verificare, con il Patronato a cui si è rivolta, se il marito defunto avesse i requisiti per usufruire delle maggiorazioni dell’assegno sociale. Spettano ai soggetti con il 100% d’invalidità e un’età superiore ai 60 anni nel luglio 2020. Ossia quando è stato riconosciuto l’incremento al milione a partire dai 18 anni per i ciechi, gli invalidi civili totali, i sordomuti e i titolari di pensione di inabilità previdenziale dall’articolo 15 del DL 104/2020, in esecuzione della sentenza della Corte Costituzionale numero 152/2020. Infatti con questo scenario potrebbe esserci la possibilità di richiedere gli arretrati non percepiti fino a 5 anni prima.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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