Dall’APE Sociale alla pensione di vecchiaia: incredibile quanti soldi in più si prenderanno

L’APE Sociale è un’indennità che accompagna il lavoratore fino alla pensione di vecchiaia. Raggiunti i 67 anni si otterranno più soldi e la tredicesima.

I pensionati con APE Sociale che nel 2023 compiranno 67 anni (i nati nel 1956) potranno finalmente ottenere un assegno “pieno”.

APE Sociale
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Il sistema pensionistico italiano prevede che gli invalidi con almeno una grado di disabilità del 74%, i caregiver che assistono un familiare da almeno sei mesi, i disoccupati e gli addetti a mansioni gravose possano uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. La misura loro dedicata si chiama APE Sociale, scadrà il 31 dicembre 2022 e prevede l’erogazione di un assegno di accompagnamento fino alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia. L’APE consente di andare in pensione – anche se non si tratta di un vero e proprio trattamento pensionistico – a 63 anni di età. Per quanto riguarda i contributi variano a seconda della categoria di appartenenza ma in generale sono compresi tra i 30 e i 36 anni. L’indennità, dunque, permette di lasciare il lavoro 4 anni prima del raggiungimento dei 67 anni a condizione, però, che si accettino limiti e decurtazioni dell’assegno pensionistico.

Nel 2023 i nati nel 1956 potranno mettersi alle spalle queste restrizioni.

APE Sociale addio, benvenuta pensione di vecchiaia

L’APE Sociale è uno scivolo pensionistico utile alle categorie di lavoratori citate in precedenza ma ciò non toglie che la pensione di vecchiaia sia decisamente più vantaggiosa economicamente parlando. Per chi rimane senza lavoro, per gli invalidi stanchi di lavorare, per i caregiver che si devono occupare di una persona con disabilità grave e per chi svolge un’occupazione faticosa fisicamente e psicologicamente rimane un’opportunità da non perdere.

L’uscita anticipata dal lavoro, però, richiede dei sacrifici. Non è possibile avere una pensione superiore ai 1.500 euro, ad esempio, e si deve rinunciare alla tredicesima. Soldi in meno, dunque, per circa quattro anni. I nati nel 1956 possono, finalmente, gioire perché nel 2023 raggiungeranno la pensione di vecchiaia e potranno avere un assegno più sostanzioso nonché la mensilità aggiuntiva nel mese di dicembre.

Il passaggio importante da non dimenticare

I pensionati che nel 2023 compiranno 67 anni dovranno fare domanda di pensione di vecchiaia. Il passaggio dall’APE Sociale alla pensione di vecchiaia, infatti, non è automatico. Dimenticando di inviare le richiesta si rimarrà senza più entrate dal mese successivo al compimento dei 67 anni.

Procedendo con la domanda, invece, si potranno ottenere assegni più ricchi. I caregiver, ad esempio, potranno fare richiesta degli assegni per il familiare a carico. In più, tutti i percettori del trattamento riceveranno la tredicesima. In conclusione, segnate sul calendario il termine ultimo per la presentazione della domanda (può avvenire anche il mese stesso del compleanno) in modo tale da conquistare l’erogazione della pensione di vecchiaia già dal mese successivo al compimento dei 67 anni.

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