Il+pignoramento+del+conto+corrente+non+%C3%A8+sempre+possibile%3A+i+casi+che+salvano+pensionati%2C+lavoratori+e+professionisti
informazioneoggi
/2022/10/03/conto-corrente-minimo-vitale-non-puo-essere-pignorato-liberi-professionisti/amp/
Economia

Il pignoramento del conto corrente non è sempre possibile: i casi che salvano pensionati, lavoratori e professionisti

Published by

Il conto corrente è uno strumento che aiuta a gestire il proprio denaro. Ha un proprio codice identificativo, ovvero l’IBAN.

Questo identifica il proprio conto e può essere comunicato all’INPS per ottenere l’accredito TFR e TFS il più presto possibile.

Canva

Ma attenzione perché sul conto corrente sono in arrivo controlli molto rigidi per lavoratori e pensionati.

Che cosa è il minino vitale

Molti forse non sanno che il conto corrente in caso di determinate circostanze può essere pignorato. Ad esempio, quando non si pagano le tasse oppure le cartelle esattoriale.

Di conseguenza il Fisco può applicare la cosiddetta riscossione coatta, ovvero di “prende” macchina, immobili e anche conto corrente.

In quest’ultimo caso però, per i lavoratori dipendenti e i pensionati è valida la regola del minimo vitale. Cioè: se sul conto vi è una cifra tre volte l’assegno sociale questo non può essere pignorabile.

Attualmente, l’importo dell’assegno sociale è di 460,42 euro, quindi la cifra non pignorabile equivale a 1.381,26 euro. Eventualmente, il pignoramento sarà possibile solo sulle somme eccedenti tale cifra.

In pratica, se un pensionato o un lavoratore dipendente avesse sul conto 2.102 euro, il Fisco potrà pignorare solo 720,74 euro e lasciare sul conto il minimo vitale.

In realtà, il decreto Aiuti bis ha portato una novità sui limiti di pignoramento per i pensionati. Infatti, ha elevato il limite da 750 euro a 1.000 euro. In questo modo a differenza dei lavoratori dipendenti il minimo vitale dei pensionati è pari a 1,5 volte l’assegno sociale.

Conto corrente: se al minimo vitale non può essere pignorato neanche a questi lavoratori

Recentemente la cassazione ha stabilito che il pignoramento del conto corrente non potrà essere eseguito neanche per i liberi professionisti e né per gli autonomi.

Un’altra novità riguarda l’importo. Infatti, a differenza dei pensionati e dei lavoratori che hanno una cifra già stabilità, in questo caso dovrà essere il libero professionista a decidere quale è la somma giusta da considerare minimo vitale.

In seguito, però fissare questo limite spetterà al giudice che si baserà sulla situazione reddituale e patrimoniale secondo la documentazione presentata dal libero professionista o dal lavoratore autonomo.

Published by

Recent Posts

Scopri il Buono 6 mesi di Poste Italiane: risparmi e ottieni un rendimento rapido e garantito

Un investimento semplice e sicuro pensato per chi vuole far fruttare il proprio capitale in…

21 ore ago

Il controllo di gestione nell’era dell’intelligenza artificiale: vantaggi e benefici per le aziende

Per molto tempo il controllo di gestione è stato percepito come una funzione “di supporto”,…

3 giorni ago

Bonus Natale di 155 euro: accredito inaspettato per i pensionati

Un accredito inatteso ha reso la pensione di dicembre più ricca per centinaia di migliaia…

5 giorni ago

Rimborso 730 senza sostituto: tempi di accredito e controllo dell’Agenzia delle Entrate, tutto quello che non ti dicono

Ricevere un rimborso dal modello 730 quando non si ha un datore di lavoro o…

2 settimane ago

Isee 2026: perché il rinnovo entro dicembre fa la differenza

L’Isee 2026 entra nella sua fase cruciale: entro il 31 dicembre 2025 occorre aggiornare l’attestazione…

2 settimane ago

Pensione bloccata per un errore: ecco la procedura nascosta che può salvarti l’assegno

Molti lavoratori scoprono solo all’ultimo momento che la pensione non arriva perché manca un contributo,…

3 settimane ago